Cateno De Luca vuole il confronto pubblico con il suo predecessore alla sindacatura di Messina, Renato Accorinti, e non si arrende alla risposta negativa già ricevuta nelle scorse ore. L’attuale primo cittadino torna in pressing e rilancia la sfida e lo a modo suo, tornando all’attacco di Accorinti e dell’ex Giunta della Città dello Stretto.
“Caro professore Accorinti – afferma De Luca – due consiglieri comunali, Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, nel maggio 206 si sono dimessi perché è stato tradito il messaggio con cui il professore Accorinti doveva rivoluzionare insieme alla sua Giunta la Città di Messina. Quello fu un grande esempio di stile e di coerenza. Mi dispiace che il prof. Accorinti abbia rifiutato il mio invito ma io glielo rinnovo e lo aspetto il 16 novembre al Salone delle Bandiere. Mi ha rattristato che lui abbia utilizzato il mio atteggiamento da “bulletto”, che ogni tanto è esagerato e lo ammetto, ma che scaturisce dal mio carattere e dallo stress e dal lavoro che faccio con amore e passione per Messina. Neanche la notte io riesco a riposare perché sento sulla mia pelle il senso di responsabilità per quello che faccio. Io speravo che dopo le elezioni la fase di “guerriglia”. E’ vero, in campagna elettorale ho esagerato, ma lo faccio spesso in quei casi e poi tendo a riappacificare i rapporti. Accorinti ha citato anche il prof. Bramanti, con il quale ci siamo già visti e chiariti e abbiamo iniziato un percorso di collaborazione come con tutti i consiglieri comunali. Quindi non ho compreso l’alibi che ha utilizzato Accorinti per non venire a questo confronto che ho chiesto e che ribadisco di volere”.
Poi l’affondo di De Luca: “Senza spirito polemico dico che Accorinti mi sembra sempre più come i “sepolcri imbiancati”, cioè personaggi che cercano di tenere una certa forma e un certo atteggiamento ma poi, in fondo, si rivelano dei grandi ipocriti. Me lo permetta, senza offesa. Sono lui e la sua Giunta che mi hanno attaccato e hanno messo in discussione la mia azione politica e amministrativa. Quando uno viene sconfitto democraticamente da una comunità che ha amministrato, dovrebbe tacere in buon ordine. Non si può scappare dal confronto, l’ex Amministrazione ha galleggiato per cinque anni, non hanno fatto nulla per risanare Messina e non hanno chiuso nemmeno nessun accordo con i creditori del Comune”.