La Lega Antivivisezione (Lav) chiede un intervento urgente al ministro della Salute Roberto Speranza a proposito della sperimentazione del vaccino per inibire la fertilità dei cinghiali prevista nella legge di bilancio 2022.
“È scaduto il primo marzo il termine entro il quale il ministro della Salute avrebbe dovuto autorizzare la sperimentazione del vaccino immunocontraccettivo GonaCon, ovvero del farmaco che, somministrato ai cinghiali, consente di bloccarne la riproduzione per un periodo che può arrivare fino a sei anni con una singola dose. Ma di questo provvedimento, indicato al comma 705 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2022, non c’è alcuna traccia nelle stanze del Ministero”.
“Una situazione intollerabile – osserva la Lav – se si considera che sono stati stanziati 500.000 euro per l’acquisto e l’utilizzo del farmaco nel nostro Paese”.
L’avvio dello sviluppo del farmaco immunocontraccettivo, spiega la Lav, “rappresenta il primo passo per raggiungere l’ambizioso obiettivo di avere finalmente a disposizione un metodo non cruento, non letale e soprattutto efficace, da applicare in tutti i casi nei quali fino a oggi è stato fatto ricorso ai fucili dei cacciatori, causando milioni di morti fra gli animali selvatici”. La Lav afferma poi che “la caccia non solo non è in grado di contenere i danni prodotti all’agricoltura, ma contribuisce invece al loro incremento”.
“Ci domandiamo per quale motivo il Ministero non abbia ancora provveduto a realizzare quanto imposto dalla Legge di Bilancio – commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici – ancora di più su un tema di grande interesse pubblico, perché riguarda la vita e il benessere degli animali selvatici”.