Esiste una via d’uscita per il pantano economico della Regione Siciliana. Nessuna norma per la Sicilia con il “Milleproroghe” ma il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano ha promesso una legge ad hoc per spalmare in dieci anni il disavanzo certificato dalla Corte dei conti.
“La norma sul ripiano del disavanzo della Regione Siciliana non poteva andare nel Milleproroghe, come proponeva qualcuno in maniera alquanto irrituale“, dice Provenzano. “La procedura costituzionalmente corretta, condivisa con il ministro Francesco Boccia cui spetta la proposta, a seguito dell’accordo raggiunto in Commissione paritetica, è un decreto legislativo su norme di attuazione dello Statuto in materia contabile, che sarà varato nel prossimo Cdm, il 23 dicembre“.
Data molto attesa, quindi, quella del 23 dicembre prossimo. Proprio il governo Musumeci ha già pensato ad un assestamento di bilancio per recuperare circa 260 milioni entro questo anno. Il documento al momento è al vaglio della commissione bilancio. Il presidente Nello Musumeci attraverso una nota annuncia la sua presenza lunedì prossimo a Roma. “Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, mi comunica che il Consiglio dei ministri esaminerà, nella seduta di lunedì, il provvedimento con il quale la Regione potrà ripianare il disavanzo” . Dice il governatore Musumeci. “Come previsto dal nostro Statuto, parteciperò personalmente alla riunione del governo nazionale. Apprezzo che il presidente Conte abbia voluto dar seguito alla richiesta inoltrata nei giorni scorsi“.
Il governatore non cita il ministro Provenzano. Ma l’ex capo della segreteria dell’assessore per l’Economia della Regione Siciliana Luca Bianchi nella giunta Crocetta, non risparmia qualche frecciatina nei confronti del governo siciliano. “Il governo è mosso dalla volontà di aiutare a risolvere problemi che ricadrebbero sui lavoratori e sugli enti locali, che non portano alcuna responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, su cui è necessario fare maggiore chiarezza, seguendo il richiamo forte che è venuto dalla Corte dei conti – aggiunge Provenzano -. È necessario riportare il confronto Stato-Regione nell’alveo della più leale collaborazione istituzionale, con la sobrietà che aiuta a risolvere i problemi e non con la propaganda. Il governo c’è, come dimostra l’impegno centrale per evitare che la Sicilia perda i fondi europei, come dimostra la norma approvata oggi in Cdm sul Commissario per le strade provinciali siciliane. Soprattutto c’è lo Stato, anche su questa delicata vicenda del bilancio. Chi ha il dovere di rappresentare le istituzioni dovrebbe impegnarsi a ricordarlo tutti i giorni ai cittadini e forse anche a se stesso“.