Il virus SarsCoV2 ha ricominciato a correre e conferma una circolazione elevata nel nostro come in altri Paesi europei. Ed un impatto maggiore si vede, al momento, soprattutto nelle regioni italiane del Centrosud, con casi come quello della Toscana dove il tasso di positività raggiunge il 17% o quello della Sicilia dove si segnalano primi focolai in alcuni ospedali.
E’ il caso del reparto Medicina del Giglio di Cefalù, con 10 positivi, e del Civico di Partinico con 11 positivi tra medici e pazienti. A dimostrazione, ha avvertito il ministro della Salute Roberto Speranza, che “la pandemia non è scomparsa e il virus continua a circolare E’ una fase diversa, ma serve mantenere cautela”.
In questa fase, ha ricordato infatti il ministro, la protezione che ci danno i vaccini “è altissima ma non dobbiamo pensare che il virus non c’è più”, mentre le mascherine al chiuso “continuano a essere un elemento molto importante”. Un richiamo alla prudenza legato appunto ai numeri in risalita, anche se i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute oggi segnalano meno contagi: sono 28.900 nelle ultime 24 ore rispetto ai 48.886 di ieri, ma a pesare è il minor numero di tamponi effettuato nei giorni festivi. Le vittime sono invece 129 (ieri erano state 86) e su 204.877 tamponi effettuati il tasso di positività è al 14,1%, in lieve calo. In aumento invece i ricoveri: sono 518 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 2 in più rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 8.468, ovvero 228 in più. A fare un bilancio globale dei due anni di pandemia è anche l’Organizzazione mondiale della sanità che, in un nuovo Rapporto, calcola che ci siano stati cento milioni di casi di Covid-19 in 100 settimane in Ue e Asia.
La regione europea dell’Oms ha rappresentato quasi un terzo dei casi e dei decessi cumulativi globali di Covid-19. Il dato generale di quest’ultima fase in Italia, ha quindi evidenziato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, è che “siamo di fronte a una circolazione molto elevata del virus: i casi attualmente positivi sono risaliti sopra il milione, il tasso di positività si attesta al 12-12,5% e questo tipo di aumento interessa un po’ tutte le Regioni e in particolare alcune del Sud e Centro Italia come l’Umbria, la Toscana, la Calabria. Inoltre i dati provenienti dall’Europa ci dicono che il virus sta rialzando la testa un po’ in tutti i Paesi“.
Che la ripresa dei contagi stia avvenendo in tutta Europa lo dimostrano pure le analisi del matematico del Cnr Giovanni Sebastiani, secondo il quale in 11 Paesi si rileva già una crescita dell’incidenza e in 21 si prevede un aumento imminente. Fortunatamente però la pressione sugli ospedali del nostro Paese “ha numeri assolutamente sotto controllo”, nonostante i lievi incrementi su base giornaliera, ha precisato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Lo stress degli ospedali, ad oggi a livelli controllabili, è fotografato anche dal monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati al 13 marzo 2022, secondo cui nelle ultime 24 ore l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid è stabile al 5%, sotto il livello di allerta del 10% quindi, mentre un anno fa era a quota 33%.
E’ ferma invece al 13% l’occupazione nei reparti ordinari, che un anno fa era 37%. Quanto all’iter di graduale allentamento delle misure restrittive, Costa ha confermato l’obiettivo del governo di eliminare il green pass da maggio. Ma su questo punto gli esperti si dividono e se, ad esempio, il virologo Fabrizio Pregliasco invita a mantenere le misure anche dopo la fine dello stato di emergenza a fronte della maggiore contagiosità delle sub varianti di Omicron, la statistica medica Clelia Di Serio rileva invece che “ora non avrebbe senso invertire la politica di allentamento delle misure, perchè la Omicron sta circolando ma non sta mostrando un trend di aumento marcato delle ospedalizzazioni, anche se è d’obbligo monitorare l’andamento ospedaliero”.