“Il presidente Conte, con la proposta di ridurre a due gradi di giudizio la giustizia tributaria, conferma la sua visione inadeguata e pericolosa del Paese. Pur di tenere in vita un governo diviso su tutto, il premier mette in discussione la Costituzione, con propositi sprezzanti verso i diritti di cittadini e imprese”. L’attacco al presidente del Consiglio dei Ministri e al governo arriva dalla senatrice Urania Papatheu. L’esponente siciliana di Forza Italia boccia le intenzioni del governo sulla proposta di riforma della giustizia tributaria ed evidenzia la necessità di recepire, invece, le forti perplessità espresse in tema dall’Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi.
“Individuare nel contenzioso sulle cartelle uno dei mali italiani è l’ennesimo paradosso tragicomico di chi sposta l’attenzione per non ammettere il fallimento su tutti i fronti di M5S e Pd. Non si può che condividere la preoccupazione ed il monito di Uncat (Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi), che ha ben evidenziato i pericoli di un disegno che violerebbe la Costituzione se sopprimesse la Cassazione e negherebbe i principi del giusto processo se si riferisse all’appello”.
Poi l’affondo finale: “La retorica “forcaiola” dei grillini del carcere agli evasori e sull’abolizione della prescrizione, e ora l’intenzione di cancellare un grado di giudizio, confermano il delirio dilettantesco di chi non conosce il diritto e non sa elaborare una corretta proposta di riforma di giustizia tributaria. Non permetteremo al governo Conte di spingere l’Italia nel baratro di una deriva pauperista”.