Adesso la Città Metropolitana di Messina ha le carte in regola per utilizzare i quasi 800 milioni di euro provenienti dal Patto per la Sicilia e del Patto per Messina. A sostenerlo è il commissario straordinario Francesco Calanna, che quattro mesi fa ha preso in mano le redini di un’Ente che versava in una condizione economica traballante. Una situazione così critica da mettere a rischio, secondo alcuni esperti, la spesa dei fondi del masterplan nella città dello Stretto.
In questo tempo, infatti, Calanna è riuscito a esitare il bilancio preventivo 2017, mentre si appresa a chiudere il consuntivo e il programma esecutivo di gestione provvisorio. Strumenti che danno piena agibilità agli uffici, proprio in un periodo nel quale la Città Metropolitana è chiamata a produrre i progetti attuativi.
“Entro il 31 dicembre del 2019 – spiega – tutta la progettualità inserita in questo programma deve essere esecutiva, adeguata alla normativa, devono essere fatti gli appalti e devono essere contrattualizzate le ditte che devono realizzare queste opere. Va da sè che stiamo parlando di viabilità, di scuola, di infrastrutture fondamentali che servono per l’avvio dello sviluppo di questa Città Metropolitana. Io penso che il lavoro che è stato fatto, cioè a dire rifare il punto della questione, perchè è da un anno e mezzo che era fermo, sia stato efficace, perchè già da qualche settimana ci è arrivata, almeno per i progetti che abbiamo definito e inserito sul sistema, ci è arrivata l’anticipazione. Quindi cominciamo ad operare”.
“L’idea mia – continua Calanna – è che questo anno e otto mesi nei quali dobbiamo definire sia i progetti del Patto per Messina sia quelli che abbiamo nel Patto per la Sicilia ha bisogno di una procedura di rafforzamento amministrativo. Intendo dire che la struttura Città Metropolitana che ha risorse e competenze, ma non sufficienti a gestire questa massa di finanziamenti ha bisogno di un rafforzamento non a valere sui fondi della Città ma sui fondi di questi strumenti”.
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