E’ stata presentata al comune di Palermo, all’assessorato al Verde e alla Vivibilità urbana, una diffida da parte di dodici comitati e associazioni e varie realtà attente alle questioni del verde urbano. Il documento riguarda gli oltre mille abbattimenti di alberi su suolo pubblico che l’amministrazione di Palermo si appresterebbe a effettuare, perché ritenuti ‘pericolosi’.
Secondo quanto riportato nell’atto presentato dalle organizzazioni civiche, queste si dissociano dall’Amministrazione: ”Riguardo il modo in cui viene gestito il verde urbano; sul fatto che si impiantano tipologia di alberi non adatte agli spazi urbani; sull’assente o cattiva manutenzione degli alberi; sulle potature fuori tempo; sugli abbattimenti eseguiti in assenza di opportune indagini; sul fatto che non si mettono in atto quasi mai soluzioni alternative all’abbattimento; sulle mancate compensazioni del verde abbattuto previste per legge; sulla non osservanza del regolamento del verde comunale, delle leggi nazionali in materia di censimento del verde”.
Un documento che esprime “sgomento” da parte della cittadinanza oltre che “rabbia” e “indignazione” sul fatto che gli abbattimenti, certamente alcune volte necessari per la sicurezza dei cittadini, a Palermo – stando alla denuncia – sarebbero diventati la norma piuttosto che l’eccezione.
Sulla questione, interviene la consigliera Comunale Concetta Amella (M5s), componente della terza commissione (competente anche per Ville e Giardini), che afferma ”sui numeri non confermo, perché probabilmente quel dato è il frutto di precedenti abbattimenti previsti negli anni precedenti. Secondo quanto io stessa ho verificato ad oggi ne risultano circa cinquecento”.
“Da settimane – aggiunge – la mia commissione ha insistito per avere il piano degli abbattimenti certificati dalla ditta a cui si rivolge il Comune per questo tipo di valutazione, ma non è mai arrivato nulla. La cosa veramente grave è che dopo avere tolto gli alberi non segue mai una compensazione che è prevista per Legge. Ero consapevole che sarebbe arrivata questa diffida da parte delle associazioni, perché chiedono, giustamente, che sia, intanto, verificata la reale necessità di abbattere gli alberi, ma soprattutto che dopo ne vengano piantati altri, ma di questo il Comune non se ne preoccupa”.