A Castronovo di Sicilia (Pa), il 9 marzo, si festeggia San Vitale che, nato nella prima metà del X secolo da una ricca famiglia bizantina, proprio in questo piccolo comune, al confine tra la provincia di Palermo e quella di Agrigento, intorno alla metà del secolo si ritirò nel monastero basiliano di San Filippo ad Agira, facendosi monaco.
Cinque anni dopo con alcuni confratelli intraprese un pellegrinaggio a Roma, ma sulla via del ritorno decise di fermarsi in eremitaggio per due anni in Calabria, fondando diversi cenobi. Tra i suoi luoghi di ritiro anche una grotta presso Armento, in Basilicata, dove divenne proverbiale la sua familiarità con gli animali, tanto che una piccola composizione popolare castronovese così recita: «Santu Vitali / Fedda ri pani/ E di lu riestu / Nni duna a li cani». Con l’aiuto del nipote, il beato Elia di Castronovo, fondò ancora in Basilicata il monastero di Torri e quello di Rapolla, dove morì il 9 marzo del 994.
La curiosità è che a Castronovo di Sicilia la notizia che un concittadino fosse elevato agli onori degli altari giunse, da Armento, solo intorno al 1660-70; ma gli operosi castronovesi non tardarono a dedicargli una chiesa, già nel 1671, ad ottenere qualche reliquia e ad eleggerlo loro patrono al posto di san Giorgio.
La festa viene celebrata ogni anno il 9 marzo con il “Trionfo”, una cerimonia solenne caratterizzata dalla presenza di numerose lanterne, torce e fiaccole trasportate dai fedeli, che porta in processione il quadro del beato Elia, festeggiato l’8 marzo, e la processione del Santo Patrono della città, la cui statua viene portata a spalla dai devoti per le strade del paese e fatta inclinare, ora da un lato e ora dall’altro, come a confabulare con i suoi concittadini.
La festa è propiziatrice di buona annata e, infatti, durante il rito vengono benedetti la popolazione e il raccolto.
Buona Festa a tutti.