Dal tribunale dell’Unione Europea arriva un netto stop ai marchi che fanno riferimento alla mafia banalizzandola o legittimandola. L’Italia ha infatti ottenuto dall’organismo giuridico la conferma dell’annullamento della registrazione europea del brand spagnolo “La Mafia se sienta a la mesa“.
Roma nel 2015 aveva chiesto con successo all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) di dichiarare nulla la registrazione del marchio iberico di una catena di ristoranti. La Mafia Franchises, società titolare del brand, ha fatto ricorso per chiedere l’annullamento del provvedimento, ma il Tribunale Ue ha confermato la decisione dell’EUIPO.
Il marchio “La Mafia se sienta a la mesa” “rinvia a un’organizzazione criminale, trasmette un’immagine complessivamente positiva di tale organizzazione e banalizza i gravi attacchi sferrati da detta organizzazione ai valori fondamentali dell’Unione – spiega il Tribunale nella sentenza resa nota oggi -. Tale marchio è pertanto di natura tale da scioccare o offendere non solo le vittime di detta organizzazione criminale e le loro famiglie, ma anche chiunque, nel territorio dell’Unione, si trovi di fronte il marchio e abbia un normale grado di sensibilità e tolleranza, motivo per cui deve essere dichiarato nullo“.
Inoltre, per il Tribunale comunitario “l’elemento verbale ‘la mafia’ evoca palesemente presso il pubblico il nome di un’organizzazione criminale responsabile di attacchi particolarmente gravi all’ordine pubblico“.
L’intenzione de ”La Mafia Franchises” di registrare il marchio “La Mafia se sienta a la mesa” con l’obiettivo di evocare la saga cinematografica “Il Padrino” e non di scioccare o di offendere “non ha nessuna incidenza sulla percezione negativa di tale marchio da parte del pubblico“, sottolinea il Tribunale Ue, precisando anche che “la notorietà acquisita dal marchio della società spagnola nonché la sua idea di ristoranti a tema legati ai film della saga Il Padrino sono privi di pertinenza al fine di valutare se il marchio sia contrario all’ordine pubblico“.
La sentenza chiarisce che “il fatto che esistano molti libri e film che si riferiscono alla mafia non é assolutamente in grado di alterare la percezione degli atti illeciti commessi da tale organizzazione“.
Infine, il Tribunale conferma l’analisi dell’EUIPO e dell’Italia, secondo la quale l’associazione dell’elemento verbale “la mafia”, da un lato, alla frase “se sienta a la mesa” (che significa “si siede a tavola” in spagnolo) e dall’altro lato a una rosa rossa “può dare un’immagine complessivamente positiva delle azioni della mafia e banalizzare la percezione delle attività criminali di tale organizzazione“.