Il concorso riservato ai docenti abilitati, che si concluderà entro l’estate prossima, rischia di trasformarsi in una beffa per migliaia di partecipanti. La sottoscrizione del contratto per la partecipazione all’ultimo anno del percorso di Formazione iniziale e tirocinio (Fit), propedeutico al passaggio di ruolo, prevede la cancellazione da tutte le graduatorie nelle quali sono attualmente inseriti, da quelle ad esaurimento a quelle d’istituto e finanche da quella di merito dei vincitori di concorso del 2016.
Questo vuol dire, da un lato, annullare in un solo colpo la possibilità, finora garantita, di avere più opzioni di scelta per insegnare, mentre, dall’altro, far uscire fuori dal sistema scolastico tutti coloro che non superano il terzo anno di Fit. Il percorso, infatti, non è ripetibile. Un boomerang che potrebbe abbattersi sui tanti docenti, soprattutto del Sud e della Sicilia, che attraverso il riposizionamento speravano di avvicinarsi verso casa. Una speranza ulteriormente tradita dalla recente distribuzione dei nuovi posti fatta dal Miur.
Il pericolo era stato più volte denunciato dai sindacati che, a tal proposito, avevano chiesto un parere al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, il quale si era pronunciato favorevolmente. Tuttavia il Miur ha ignorato sia il parere sia le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, che adesso annunciano ricorsi e battaglie giudiziarie contro le disposizioni del d.lgs. 59/2017 .
“Ancora una volta – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – l’amministrazione introduce una procedura che anziche’ dare maggiori opportunita’ di stabilizzazione ai docenti, dando loro la possibilita’ di essere immessi in ruolo attraverso piu’ graduatorie e liste di attesa che ogni precario si e’ faticosamente conquistato, decide in modo unilaterale e sorprendente di resettare tutto e ripartire daccapo, con le nuove graduatorie che si andranno a determinare a seguito del periodo di Formazione iniziale e tirocinio. Secondo noi, stiamo assistendo all’ennesimo errore, a danno di chi chiede solo di svolgere questa professione a tempo indeterminato. E’ chiaro che non staremo a guardare: abbiamo gia’ predisposto un ricorso apposito, per opporci a tali cancellazioni illegittime”.