Si terrà, venerdì 27 aprile, alle ore 11, in piazza Parlamento a Palermo, una manifestazione civica, organizzata da tutto il mondo della disabilità, le forze sociali, sindacali, le associazioni delle persone con disabilità e i familiari che affermano:
- “Non è più possibile che non siano ancora garantiti i Diritti delle Persone con Disabilità, in Sicilia, pur in presenza di buone leggi.
- Non è più possibile che non si conosca il numero delle persone con disabilità.
- Non è più possibile aspettare per avere il progetto di vita secondo quanto previsto dall’art. 14 delle Legge n. 328/2000 e dal Piano Triennale per le Politiche a favore delle Persone con disabilità del 2006.
- Non è più possibile che non siano ancora garantiti i servizi alle persone con Disabilità per tutte le forme di inclusione (scolastica, lavorativa e, in generale, sociale). Non è più possibile avere dei finti PUA (Punti Unici di Accesso) visto che questi consistono soltanto in targhette messe dietro le porte delle ASP.
- Non è possibile che le Unità di Valutazione Multidimensionali siano inesistenti o insufficienti.
- Non è più possibile non garantire una effettiva integrazione socio-sanitaria.
- Non è più possibile che ci sia una gestione dell’Assegno di Cura come è stata sino ad ora e che lo si voglia annacquare.
- Non è più possibile continuare a discriminare la disabilità con stupidi aggettivi come gravi e gravissimi, in quanto siamo PERSONE con diversi bisogni.
- Non è più possibile che l’Autorità Garante non abbia né mezzi né una organizzazione adeguata per assolvere ai sui compiti”.
Per tutte queste ragioni chiedono “risorse economiche, pertanto in finanziaria il Fondo specifico deve essere adeguatamente rimpinguato.
Di istituire il Sistema Informativo per la disabilità.
Un’organizzazione adeguata delle ASP, che si raccordino con il Comune, con la scuola, e che venga messo di nuovo in campo il Dipartimento dell’Integrazione Socio-Sanitaria.
Che a livello regionale sia istituito presso la Presidenza della Regione un Dipartimento unico per l’Integrazione Socio-sanitaria.
Di avviare i PROGETTI DI VITA senza balletti di rimpallo delle responsabilità tra ASP/Comuni che sostengono che non hanno soldi e la Politica che dice che non stanzia risorse economiche perché non ci sono progetti; bisogna organizzare la macchina burocratica perché funzioni al meglio.
Garantire continuità all’assegno di cura, così come previsto dalla legge e a tutte le altre forme di Assistenza, Diretta e Indiretta.
Riconoscere alle persone con disabilità grave le stesse provvidenze e benefici corrispondenti od equivalenti all’assegno di cura concessi alle persone con disabilità gravissima, anche perché in molti casi le differenze sono sottilissime e si rischia di creare discriminazione tra le stesse persone con disabilità.
Partire dalla garanzie dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU e da quanto dice la Corte Costituzionale: non si possono assoggettare alle esigenze di bilancio, i diritti incomprimibili delle persone con disabilità“.