La Sicilia immersa nell’inferno rifiuti, una storia che sembra non avere fine e i siciliani sembrano non avere tregua.
Sembrerebbe, infatti, che la discarica di Siculiana sia bloccata, in quanto non sarebbe a norma e mancherebbe dunque l’approvazione della richiesta d’intesa tra Governo regionale e Governo nazionale per operare fuori norma.
La discarica di Siculiana, in provincia di Agrigento raccoglie i rifiuti di circa una quarantina di Comuni e a quanto pare non è nelle condizioni di effettuare il trattamento meccanico-biologico. In questi casi si opera fuori norma, inquinando l’ambiente oltre modo, perché sotto terra finisce anche la parte umida. Fino al 2016, inquinare l’ambiente, in Sicilia, con discariche che sotterravano tutto era la norma, ma nonostante la legge europea che impone il trattamento meccanico-biologico ai titolari delle discariche della fine anni ‘90, e la legge nazionale, del 2003, in Sicilia, questa, è stata ignorata fino al 2016. Questo ha fatto sì che i titolari, delle discariche siciliane, quasi tutte private, ci hanno guadagnato, in quanto hanno risparmiato sugli investimenti, a discapito dell’ambiente che nel frattempo è stato abbondantemente inquinato, e dei cittadini che nel frattempo hanno pagato per un servizio pessimo, per poi vivere in ambienti inquinati, a discapito della propria salute.
Nel 2016 il Governo di Rosario Crocetta è stato costretto ad affrontare la questione, ma per circa 18 mesi, la Regione siciliana è andata avanti con ordinanze in deroga. Ma l’attuale assessore regionale con delega ai Rifiuti, Alberto Pierobon, e il consulente della Regione per la questione rifiuti, Aurelio Angelini, hanno fornito, nel giro di due mesi, soluzioni per problemi che il Governo Crocetta si è portato dietro per anni.
Ma la situazione si è complicata per la discarica di Siculiana, della famiglia Catanzaro, visto che Giuseppe Catanzaro, presidente di Sicindustria Sicilia, si è autosospeso da questa carica in seguito a un’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante.
Intanto, il dirigente generale del Dipartimento Rifiuti della Regione, Salvo Cocina, ha inviato a Roma la richiesta d’intesa sull’ordinanza per consentire alla discarica di Siculiana di operare fuori norma a poche ora dalla scadenza. Peccato che la richiesta andava inoltrata al Ministero dell’Ambiente entro la mezzanotte del 31 maggio, ma Cocina, per motivi ignoti, avrebbe inviato la richiesta qualche ora prima a ridosso del 1° giugno.
Inoltre, in questi giorni si è insediato il nuovo Governo nazionale e al Ministro dell’Ambiente uscente, Gian Luca Galletti, è subentrato Sergio Costa, un generale di brigata dell’Arma dei carabinieri, comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali. Costa ha guidato l’inchiesta sulla cosiddetta “Terra dei fuochi” in Campania, motivo per il quale è stato chiamato a guidare il Ministero dell’Ambiente. Avrebbe dunque dell’assurdo che il neo Ministro Costa consenta a una delle più grandi discariche della Sicilia di operare in difformità rispetto a quanto previsto dalla legge.
Naturalmente, gli effetti della chiusura della discarica di Siculiana si fanno sentire, in Sicilia il caldo si fa sentire e i cittadini da qualche parte dovranno conferire da qualche parte i rifiuti.