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A Bar Sicilia, durante la puntata numero 205, si parla di primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, insieme ad Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd, e a Nuccio Di Paola, capogruppo del M5S a Sala d’Ercole, che hanno parlato con il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e con il direttore editoriale Maurizio Scaglione delle prossime mosse della coalizione.
Una battuta sullo strumento e sull’asse portante della coalizione del Pd con il M5S da parte di Barbagallo: “Le primarie sono la nostra casa, ancora una volta la Sicilia è laboratorio politico: sperimentiamo qui meglio che altrove ‘formule’ nuove. Qua per primi – ha aggiunto – abbiamo lanciato l’accordo con il M5s e per primi, rispetto ad altre zone del Paese, lanciamo questa formula di scelta democratica. Chiamiamole primarie, consultazioni popolari, ma certamente daremo voce ai cittadini e agli elettori siciliani e non decideremo il candidato a presidente della Regione Siciliana nel chiuso di una stanza“.
Sull’affluenza alle primarie, dispensa ottimismo Di Paola: “Ci impegneremo per battere il record di votazioni online in Italia. Puntiamo a portare alle urne telematiche oltre 100mila votanti. La massiccia partecipazione dei cittadini – continua di Paola – è l’unico modo per sconfiggere l’astensionismo, battere le destre e dare una prova di grande democrazia diretta. Il M5S, del resto, ha nelle proprie corde una netta propensione al voto digitale – sottolinea il pentastellato -, cosa che ha permesso di portare tantissimi cittadini a esprimere la propria opinione da remoto in numerose importanti occasioni”.
Sui nomi che si presenteranno alle primarie, Barbagallo si tira fuori: “Ci siamo imposti fin dall’inizio di costruire un percorso credibile. Le primarie non sono soltanto un momento di visibilità, ma un momento per arrivare a una candidatura alla Presidenza della Regione condivisa e autorevole. I nomi: il partito democratico sicuramente ne farà uno. per quanto mi riguarda, l’onore più grande a quando faccio politica è occuparmi del Partito Democratico. Il segretario è giusto che si occupi del partito. In ogni caso il Pd arriverà con un solo candidato, con una proposta quanto più condivisa, partendo dai circoli e dalla base, dai nostri militanti, non solo del gruppo dirigente“.
Cauta la risposta di Di Paola alla stessa domanda: “Non ci sia utocandida a fare il Presidente della Regione. Secondo me è un ruolo così importante e difficile che autocandidarsi vuol dire partire con il freno a mano tirato. Nel M5S ci sono delle disponibilità. Sono convinto che il Movimento riuscirà a fare sintesi su un nome, anche perché vogliamo battere il Pd e gli altri partiti alle primarie. Siamo convinti che il M5S sia la forza locomotrice della coalizione sia a livello nazionale che in Sicilia di tutto il fronte progressista“.