“Le periferie urbane sono il simbolo di un crescente disagio sociale fatto da mancanza di lavoro, povertà, isolamento sociale. In esse si concentra la fascia meno abbiente della popolazione che subisce lo scotto di case spesso fatiscenti, di servizi inadeguati, della mancanza di spazi verdi e di luoghi di aggregazione e di cultura”. Lo sostiene la Cgil Sicilia, che ha tenuto oggi, 14 novembre, a Catania la terza manifestazione della campagna ‘Cambiamo il futuro della Sicilia’.
“Chi abita le periferie – continua il sindacato – rischia di essere sempre più emarginato e di vedere soppressa anche la volontà di riscatto. Il contrasto alla povertà e al disagio passa anche dunque da una rigenerazione di queste aree, rendendo dignitoso il viverci”.
“E’ per questo che abbiamo inserito il tema – ha detto la segretaria confederale Cgil Sicilia, Angela Biondi, aprendo la manifestazione in una zona periferica di Catania – tra i principali delle nostre rivendicazioni. Oggi i temi della casa e delle città verdi e sostenibili non sono al centro dell’agenda dei governi nazionale e regionale ed è fondamentale invece che abbiano il posto che loro spetta”.
“Senza adeguate politiche di sostegno – sostiene il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – il disagio abitativo, che assume anche spesso le vesti della povertà energetica, è destinato ad aumentare facendo crescere le già grandi disuguaglianze sociali ed emarginando fasce sempre più ampie di popolazione sottraendole anche ai processi di partecipazione democratica”.
Per quanto riguarda la rigenerazione urbana le risorse ci sono secondo la Cgil. “Vanno spese e spese bene – hanno sottolineato Mannino e Biondi – creando anche per questa via occupazione”.