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Nona puntata per “En kai pan“, la rubrica di approfondimento culturale de ilSicilia.it: questa settimana ospitiamo Maurizio Riotto, orientalista, specializzato in studi coreani. Attualmente insegna Lingua e letteratura della Corea nell’Università “L’Orientale” di Napoli.
Vero e proprio pioniere degli studi coreanistici nel nostro Paese, grazie a lui esiste oggi in Italia una bibliografia coreana. Sue le prime traduzioni in Italia, dai testi originali, di importantissime opere antiche e moderne. Riotto è autore di numerosi articoli e libri, fra cui una fondamentale storia della letteratura coreana. Collabora con diverse riviste scientifiche ed è stato insignito di prestigiosi premi.
“Forse è effetto del karma – racconta ai nostri microfoni – del destino. Fin dalle scuole superiori avevo notato qualcosa che non mi quadrava. Infatti non mi convinceva che il cosiddetto mondo classico si arrestasse in India. E infatti, a partire da questo, ho visto che che l’Eurasia è un solo e unico continente. In tutto questo la Corea occupa un posto assolutamente unico che è un po’ un crocevia, una piazza d’incontro fra Cina, Taiwan e isole giapponesi. In effetti, proseguendo gli studi ho avuto conferma di questo”.
“La letteratura coreana – ci spiega – è stata la maestra del Giappone, che non sarebbe quello che è senza la Corea. La cultura giapponese che oggi è molto più conosciuta, èè stata edificata per buona parte con il sostanziale contributo dei coreani”.
In alto il video con la nostra intervista