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“En kai pan” giunge alla sua sedicesima puntata. Ospite nella nostra rubrica di approfondimento culturale de ilSicilia.it curata da Aurelio Pes è la professoressa Fulvia Toscano, direttore artistico del festival Naxoslegge (entrato a far parte dei grandi eventi della Regione Siciliana), della rassegna di cultura classica Extramoenia e da sempre attenta osservatrice dei fenomeni culturali e organizzatrice di iniziative di portata nazionale e internazionale, legate al Mito, alla storia, al Sacro e alla cultura.
“Extramoenia – dice – nasce nel 1999 a Naxos, come evento per celebrare la classicità, non in maniera nostalgica e accademica, ma dinamica. Un unicum nel panorama nazionale. Ci siamo occupati di comunicazione dell’antico, di trasmissione dei saperi dell’antichità nella modernità. Nacque così anche l’idea del Premio Teocle per la cultura classica e la sezione L’Ombra di Dioniso, dedicata alle riscritture del Mito”.
“Il sacro – spiega Fulvia Toscano – continua a parlarci, anche in un mondo desacralizzato e laicizzato. Contro la labilità e la liquidità della società, nel nostro piccolo noi proponiamo una visione militante della cultura. Esiste una sorta di paradiso di nomi sepolti che andrebbero dissotterrati. La parola militanza secondo me va dissotterrata. Per questo noi, con il nostro festival Naxoslegge, non lavoriamo per un evento effimero di qualche giorno, ma lavoriamo tutti i giorni dell’anno, perchè per noi la ricerca della bellezza e della verità è una ricerca militante 365 giorni l’anno”. E aggiunge: “Non si può pensare di fare cultura confondendo la cultura con lo spettacolo. sono due dimensioni diverse: la cultura è un modo di stare al mondo, una visione che potrei definire sacerdotale, nel senso di dedicarsi, di prendersi cura della cultura. Niente a che vedere con i cosiddetti “eventi”, termine che oramai si usa per ogni piccola faccenda. Ecco, i faccendieri della cultura sono una cosa, gli uomini della cultura sono un’altra cosa”.
Fulvia Toscano, poi, volge uno sguardo verso alcuni grandi, come Tolkien, ma anche Ezra Pound: “Pound – sottolinea – non rinnegò mai le sue scelte politiche, anche dopo avere attraversato l’inferno del carcere e dell’ospedale psichiatrico, con l’onta della privazione della cittadinanza americana, anche dopo tutto questo non rinnegò mai. Al di là di tutto, nell’opera e nelle scelte di Ezra Pound c’era quello che molti, anche di noi, hanno fatto proprio come messaggio, cioè il riconoscere solo le idee che diventano azioni e infatti, credo che anche in questo Ezra Pound è un maestro”.
“Abbiamo poi una sezione del nostro festival – prosegue Fulvia Toscano – che si chiama “Sguardi a Oriente“: ci siamo occupati di estremo oriente, ma anche di medio oriente, perchè questa apertura, questo sguardo verso oriente, per noi è qualcosa di molto, molto importante”.
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