La recente video denuncia da parte del Sindaco di Acate, Gianfranco Fidone, “sullo stato di abbandono dell’aeroporto di Comiso è servita a riaccendere i riflettori dell’opinione pubblica sullo scalo casmeneo ed impongono una riflessione su quanto sta accadendo e su come far ripartire a pieno regime una infrastruttura progettata per fornire un servizio primario ai cittadini siciliani che fanno riferimento all’area orientale della regione e per garantire la continuità territoriale”.
Per tale ragione il deputato della Dc all’Ars Ignazio Abbate ha condiviso con i colleghi deputati iblei Stefania Campo e Nello Dipasquale la richiesta di audizione al presidente della Commissione parlamentare “Ambiente, territorio mobilità” presieduta da Giuseppe Carta.
“Poiché deve essere una battaglia condivisa da tutto il territorio – commenta l’esponente della DC – senza distinzione di partiti ritengo che il luogo più idoneo a discutere delle sorti del Pio La Torre sia il Parlamento regionale. Nella richiesta di audizione abbiamo chiesto che vengano invitati l’Assessore delle Infrastrutture e della Mobilità, Alessandro Aricò, il Dirigente generale del medesimo Assessorato, l’Assessore regionale delle Attività Produttive, l’Assessore regionale dell’Economia, la sindaca di Comiso, l’Amministratore delegato della Società aeroporti di Catania ed il presidente della Camera di Commercio del sud-est Sicilia. Ovvero tutte le parti in causa per sederci attorno ad un tavolo e capire quale sia il piano di interventi più efficace per rilanciare l’aeroporto. La SAC deve unificare in un unico progetto sia Fontanarossa che Comiso, non prevedere uno sviluppo a due velocità. La crescita di entrambi deve camminare di pari passo. Ritengo che il nostro aeroporto debba essere trattato anche alla stregua di Trapani Birgi e che, come esso, possa rappresentare un volano di eccezionale crescita turistica. In un secondo momento, visti anche i contributi messi a disposizione dalla Regione, si può pensare al La Torre come ad un aeroporto cargo per tutte le merci in transito da e per il sud est Sicilia specialmente per i prodotti trasformati del comparto agroalimentare che sempre più si stanno sviluppando sul nostro territorio. Quello che è certo e che non permetteremo più che la luce accesa dal Sindaco di Acate venga spenta nuovamente”.