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I lavori

Agenda di fuoco all’Ars, dal deputato supplente alla manovra quater

martedì 7 Ottobre 2025

Dalla Corte dei Conti al deputato supplente, fino alla manovra quater. E’ un martedì di fuoco quello che andrà in scena oggi tra i banchi di Sala d’Ercole. Lasciati ai margini i lavori nelle Commissioni, l’aula è pronta a ripartire già alle ore 11:00 per affrontare i punti all’ordine del giorno di un’agenda molto fitta.

La seduta, secondo programma, dovrebbe partire dall’elezione di un componente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana. A seguire ci sarà il parere obbligatorio alla modifica dello Statuto per l’introduzione della figura del deputato supplente, contenuta in un disegno di legge nazionale che dovrà essere approvato, in doppia lettura, da Camera e Senato. Poi il via alla discussione generale della variazione di bilancio.

I primi due temi non dovrebbero inciampare in grossi ostacoli, anche se l’insidia è sempre dietro l’angolo.

Cosa prevede il ddl sul deputato supplente

La proposta, di iniziativa dei senatore Lucio Malan e Maurizio Gasparri, rispettivamente di Fratelli d’Italia e Forza Italia, e trasmessa lo scorso agosto dal Governo nazionale, introduce la figura del consigliere regionale supplente, modificando il comma 3 dell’articolo 9 dello Statuto, il primo della II Sezione e che disciplina la figura del presidente della Regione e la sua giunta.

Il disegno di legge, come si apprende dal testo, nasce per la “necessità di garantire un più bilanciato e congruente sistema di separazione della funzione legislativa da quella esecutiva, attraverso un’aggiornata configurazione della dinamica di relazione istituzionale tra gli stessi organi della Regione, in grado di assicurarne la maggiore efficacia e funzionalità“.

Un sistema che non esordisce in Sicilia, ma che in realtà è stato già rodato in altre Regioni, come Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. E non senza polemiche sui costi che ne sono conseguiti. Proprio quest’ultimo aspetto dovrà essere disciplinato da un’apposita legge regionale per stabilire lo status giuridico ed economico dell’assessore durante il periodo di sospensione dall’ufficio di deputato regionale.

In quanto disciplina attuativa del principio inserito nello Statuto, non sarà sottoponibile al referendum confermativo. 

Il primo round è stato dominato dal caos e dal dibattito accesso che ha portato alla sospensione della seduta. Dai dubbi di incostituzionalità alla depredata autonomia: sono solo alcune delle critiche emerse (CLICCA QUI). Da qui l’esigenze del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani di convocare un vertice di maggioranza per ristabilire l’equilibrio (CLICCA QUI).

La manovra quater e l’ombra dell’ostruzionismo

Un bacino da 240 milioni di euro e un testo composto da 54 articoli. Sarà molto più corposa di quanto ci si aspettava alla vigilia la manovra quater incardinata in aula sabato scorso. Il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà oggi, posticipata su proposta dei dem considerando la corposità del norma.

Il ddl può essere suddiviso in tre parti. La prima, il testo base, che comprende tutti (o quasi) gli articoli scartati dalla manovra ter votata i primi di agosto. La seconda riguarda gli emendamenti aggiuntivi di carattere generale, come i fondi per l’editoria, la stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica, gli Asacom, i laghetti aziendali in agricoltura e gli incentivi per l’occupazione. A questi si aggiungono tutti gli emendamenti approvati nella lunga maratona di mercoledì scorso (CLICCA QUI). Terza ed ultima parte quella degli interventi territoriali.

Ed ecco il primo imprevisto. Su quest’ultimi, infatti, si è spaccata la II Commissione Bilancio, con gli esponente del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle che hanno abbandonato la seduta. I deputati di centrodestra hanno comunque proseguito la votazione. Per “semplificare” il lavoro, sono stati così divisi in tre capitoli: Comuni (oltre 300 interventi per un totale di circa 24 milioni di euro), enti ecclesiastici (poco meno di 70 interventi da poco meno di 5 milioni di euro) e “vario” (due misure che non potevano essere inserite né in uno né nell’altro fascicolo: un emendamento che riguarda le ambulanze a Caltanissetta e uno sui pulmini a Brolo). I Comuni che non usufruiranno dei fondi saranno i protagonisti di un emendamento governativo che prevede un bando da circa 5 milioni di euro, a cui potranno accedere tutti gli Enti esclusi (CLICCA QUI).

L’opposizione è pronta all’ostruzionismo, ma attenzione anche alle acque agitate nel centrodestra. Pende l’incognita su Fratelli d’Italia. Dopo aver disertato la riunione di giunta e contestato la conferma di Salvatore Iacolino a capo del Dipartimento regionale per la Pianificazione Strategica, in sostegno di Mario La Rocca, attuale direttore del Dipartimento ai Beni culturali, come si comporteranno i meloniani?

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