Fare rete. Evolversi verso l’energia “green”. Puntare all’innovazione tecnologica. Questi sono i tre pilastri del disegno di legge, a prima firma del capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, relativo alla promozione degli investimenti in Sicilia. Il ddl, depositato il 1 dicembre 2022, è arrivato soltanto in questi giorni nella commissione Bilancio di Palazzo dei Normanni. Un testo composto da 24 articoli in cui figurano diverse novità per il settore delle attività produttive dell’Isola e sul quale dall’assessorato al Bilancio fanno sapere che “sono in corso gli approfondimenti di rito“.
Gli accordi, l’innovazione e il nuovo CTS
A cominciare dalla creazione dei cosiddetti “Accordi per l’insediamento e per lo sviluppo“, ovvero dei documenti che contengono impegni reciproci per la Regione, gli enti locali e le imprese che li sottoscrivono relativi a diverse forme di agevolazioni per incentivare gli investimenti sul tessuto economico siciliano. Merita menzione anche la norma relativa alla prevenzione del consumo di suolo. Previsione contemplata dall’articolo 8 e che punta a garantire sgravi per quelle aziende che investono su aree industriali compromesse o dismesse. Interessante, politicamente, è quanto prevede l’articolo 9, ovvero la costituzione di “Sicilia Valuta”. Una sorta di comitato tecnico-scientifico con il compito di monitorare le iniziative di investimento. La struttura sarà composta da 9 componenti scelti, di volta in volta, dalla Giunta Regionale.
Lo scopo del ddl
Lo scopo sul disegno di legge è chiarito già all’articolo 1. “La Regione promuove il rafforzamento, l’innovazione, la specializzazione intelligente e l’internazionalizzazione delle imprese e delle filiere produttive; valorizza i progetti di ricerca e innovazione, la responsabilità sociale d’impresa, l’imprenditorialità sociale e la partecipazione dei lavoratori; favorisce l’afflusso di investimenti nazionali ed esteri sul territorio e nelle imprese regionali“. Un obiettivo che il testo punta a raggiungere attraverso la realizzazione di infrastrutture per introdurre reti telematiche a banda ultra-larga, la generazione di energia diffusa ed ecosostenibile, nonchè attraverso forme di agevolazioni alle imprese.
Le agevolazioni per le imprese
L’architrave del ddl riguarda l’individuazione degli “investimenti e interventi di interesse regionale” promossi da imprese o aggregazioni di imprese. Proposte che “si caratterizzano per il valore degli investimenti, la qualità e la quantità dell’occupazione, le ricadute sul territorio, la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione e la specializzazione delle singole unità, delle filiere e dei distretti“.
Obiettivi che si concretizzeranno attraverso i sopracitati “Accordi per l’insediamento e lo sviluppo”, i quali contemplano una serie di “agevolazioni concedibili a sostegno degli investimenti e i termini per l’autorizzazione e la realizzazione degli interventi“. Categoria nella quale rientrano i contributi in conto capitale o i contributi sugli interessi di finanziamento, anche mediante i fondi di rotazione previsti all’interno dei programmi regionali di settore. Inoltre, nel testo si fa riferimento ad agevolazioni fiscali IRAP per le imprese innovative, il sostegno alla aggregazione e al rafforzamento dei Consorzi fidi per il credito, il premio regionale per la responsabilità sociale d’impresa e le misure di contrasto delle delocalizzazioni produttive.