“Per avere i drastici provvedimenti che da oltre un anno richiediamo, bisogna aspettare che prima ci scappi il morto?“. A chiederselo sono i segretari regionali delle federazioni Ugl sanità e medici, rispettivamente Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri.
Dopo gli ultimi gravi episodi accaduti ancora una volta in un nosocomio a Palermo e nella Asp di Trapani, denunciano a gran voce che “Il personale in forza nei pronto soccorso e nelle guardie mediche, quotidianamente, si reca in servizio impaurito, sentendosi lasciato solo e poco sicuro, quasi fosse destinato a combattere in una trincea”.
“Non possiamo consentire più che nessuno alzi un solo dito ad un medico, ad un infermiere o ad un ausiliario. Occorrono deterrenti forti oltre alle apprezzabili misure già programmate dall’assessorato regionale con l’ingente stanziamento di 45 milioni di euro per il potenziamento dei servizi di sicurezza. Chiediamo quindi al presidente della Regione, Nello Musumeci, un solenne impegno affinché si rivolga al governo Gentiloni per un tempestivo invio degli uomini dell’esercito, e al parlamento un immediato inasprimento delle pene. Sono due interventi assolutamente a costo zero, considerato che oggi più che mai il terrore non si deve prevenire con ogni mezzo soltanto nelle strade, ma va contrastato anche negli ospedali e nelle strutture sanitarie periferiche”.