Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti. E ancora, disturbi del sonno, alterazione dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali.
Possono essere questi e tanti altri i contraccolpi all’uso sconsiderato di smartphone, videogiochi e altri dispositivi digitali da parte dei bambini molto piccoli e degli adolescenti.
Si tratta di nomofobia, conosciuta anche come sindrome da disconnessione e consiste nella dipendenza da cellulari e altri dispositivi digitali che colpisce un’ampia fetta di popolazione di età differente, con sintomi fisici ed emotivi, come quelli sopra descritti. Le onde radio, inoltre, possono penetrare in profondità all’interno del cervello, ancora in fase di sviluppo come quello di un bambino.
Per correre ai ripari il deputato regionale del M5s all’Ars Carlo Gilistro ha messo a punto un ddl voto, da sottoporre poi al parlamento nazionale, che è stato presentato questa mattina ai giornalisti presso la sala stampa di palazzo dei Normanni, insieme al capogruppo Antonio De Luca e al vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola.
Il testo mira a vietare l’uso delle apparecchiature digitali ai bambini nei primi anni di vita e a limitarle fortemente fino ai 12 anni. Punta, inoltre, a varare una campagna di informazione sui pericoli cui i genitori possono esporre inconsapevolmente i propri figli mettendogli in mano precocemente un’apparecchiatura digitale.
Il disegno di legge di iniziativa parlamentare propone di regolamentare l’uso di tali dispositivi nelle scuole, considerando anche la circolare del governo nazionale la quale non contiene sanzioni disciplinari che il M5s ritiene opportuno introdurre, lasciandone ai regolamenti degli istituti scolastici la regolamentazione. “Vogliamo vietare l’utilizzo dei cellulari, in termini di tempo, per tutelare i bambini più piccoli – ha detto Gilistro -. Vogliamo iniziare all’Ars e partire dalla Sicilia”.