La nuova missione, nell’ambito della convenzione sottoscritta tra la direttrice del Parco di Segesta, Rossella Giglio e il direttore della Normale, Luigi Ambrosio, impegnerà archeologi, studiosi e ricercatori nell’area archeologica che si trova a 545 metri sul livello del mare, oggetto di indagini già da oltre 30 anni.
“Gli Elimi insieme ai Sicani e ai Siculi furono tra i primi abitanti della Sicilia occidentale. A loro dobbiamo città come Segesta, Entella ed Erice. Il ricordo degli Elimi svanisce intorno al V secolo a.C. ed è, quindi, solo grazie alle indagini archeologiche che possiamo tentare di ricostruire la storia della nostra Isola e recuperare testimonianze delle nostre civiltà. Come assessore regionale dei Beni culturali, sottolinea Alberto Samonà, sto dando grande impulso alla ricerca archeologica stimolando campagne di scavo e ricerca in tutta la Sicilia. Agli Elimi è stata già dedicata negli scorsi mesi una mostra fotografica e una archeologica che sono state allestite presso il Centro “Ettore Majorana” di Erice. A partire dal 28 settembre, sempre a Erice si svolgerà un convegno internazionale di studi sull’area Elima organizzato dal Parco archeologico di Segesta”.
Sul pianoro sommitale della Rocca in cui si trova la zona di scavo sono stati messi in luce edifici monumentali di età classica, ellenistica e medievale all’interno di imponenti fortificazioni di epoca classica e medievale. Nell’area è stata anche individuata ed esplorata una necropoli con differenti fasi cronologiche di epoca ellenistica, romana e medievale oltre a impianti artigianali di età arcaica.
Questa nuova missione archeologica della Scuola Normale Superiore di Pisa – coordinata da Anna Magnetto, responsabile scientifico del Laboratorio di Storia Epigrafia Archeologia e Tradizione dell’Antico della Normale e dall’archeologa Rossella Giglio, direttrice del Parco – è diretta sul campo da Maria Cecilia Parra, Alessandro Corretti e Chiara Michelini.
Le ricerche e lo studio su Entella dal 2018 rientrano anche nel “Progetto Elymos”, voluto dalla Direttrice del Parco, Rossella Giglio per la quale «è giunto il momento di raccogliere le fila di trent’anni di ricerche archeologiche e ricominciare a parlare degli Elimi, di Segesta, di Erice, Entella e di tutti quei siti che, grazie alla ricerca scientifica, hanno offerto alla storia nuove interpretazioni sulle nostre origini».
Le aree dove si concentrano gli scavi di questa ultima missione saranno il complesso monumentale del Vallone est e il Palazzo fortificato medievale. Nel vallone orientale sono state riprese indagini mirate alla conoscenza del grande complesso pubblico che, tra il VI e il III secolo a.C., si articolò su quattro terrazze digradanti, costituendo il fulcro della città antica. In quest’area era probabilmente ubicata anche l’agorà, la piazza pubblica che era sede delle attività istituzionali.
Nell’area del palazzo fortificato medievale, infine, sono stati già portati alla luce i percorsi di accesso all’imponente complesso normanno-svevo, indagando zone che rivelavano anche strutture preesistenti di epoca ellenistica e romana.