“L’altro giorno Musumeci ha detto che la Sicilia ha bisogno di un voto di destra. Non sono d’accordo, questa è la terra di Don Luigi Sturzo, Giuseppe Alessi, Piersanti Mattarella, Vittorio Emanuele Orlando, La Malfa. La Sicilia non è solo destra. Per quel che potevo ho sollecitato un dialogo che rimettesse al centro l’idea del Partito popolare, ma hanno prevalso altre scelte politiche, partitiche e ne ho preso atto”.
Lo dice in un’intervista al ‘Messaggero’ Gaetano Armao, che sarà uno dei leader del centrodestra alle Regionali in Sicilia, in ticket con il candidato governatore in pectore Nello Musumeci.
“Ticket non mi piace – sottolinea Armao, in un’altra intervista a La Sicilia -, è una sintesi della politica americana. Meglio parlare di tandem, perché c’è da pedalare. Tanto e in salita. In quel caso sono pronto. E, in ogni caso, prima le idee e poi le gambe, anche per pedalare”.
In merito all’eredità sturziana, però, su Facebook, Armao incassa il distinguo fermo dell’ex ministro Calogero Mannino, che lo bacchetta sulla sua bacheca a commento di un post: “Caro Gaetano – scrive Mannino sul social network – scherza con i fanti ma lascia stare i Santi , (Tosca-Pucci 1 atto): Sturzo non ha niente a che vedere con Berlusconi congiunto alla Meloni e Salvini”.