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Il provvedimento

Ars, disco verde in commissione Bilancio alla “manovrina” da 200 milioni di euro

martedì 18 Giugno 2024
Assemblea regionale siciliana

Via libera in commissione Bilancio dell’Ars alla ‘manovrina‘ da circa 200 milioni di euro. Si è astenuta l’opposizione. Il ddl sarà incardinato domani a Sala d’Ercole per la discussione e il voto in aula, prevista per la prossima settimana.

Il testo di variazione del bilancio prevede il ripianamento delle perdite dell’Ast, gli investimenti per l’agricoltura e la zootecnia per calmierare i danni causati dalla crisi idrica e dall’emergenza siccità, intesi come ristori per gli imprenditori dei comparti.
Su questo fronte ci sono diversi interventi. Intanto una integrazione del fondo per l’acquisto dei foraggi che vale 10 milioni di euro, 15 milioni per la crisi idrica in zootecnia, altri 10 milioni per le aziende agricola. Circa 100 euro a ettaro di terreno.
Una quota di 50 milioni di euro è destinata al Fondo Sicilia per far fronte al caro mutui a favore delle imprese e quindi per l’abbattimento degli interessi. Altri 50 milioni di euro per la copertura degli extra costi dei rifiuti a favore dei comuni, 28 milioni per il risanamento dell’Azienda siciliana trasporti.

Una lunga seduta quella della commissione Bilancio dell’Ars, iniziata stamattina alle 10 e terminata da pochi minuti. Una giornata importante in vista dell’approvazione, appena avvenuta, delle variazioni di bilancio presentate dal governo Schifani.

Il parere positivo è arrivato dalla II commissione per quanto riguarda lo stanziamento di contributi regionali a favore delle aziende agricole e zootecniche siciliane destinati all’acquisto di foraggi. L’emergenza siccità e la crisi idrica dell’ultimo periodo hanno generato una serie di disagi e perdite economiche a danno degli agricoltori e degli allevatori dell’Isola.

Ma facciamo un passo indietro. Si ricorderà che con deliberazione della giunta regionale, il governatore siciliano Renato Schifani aveva richiesto a Roma affinché la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione di stato di emergenza, su proposta del Dipartimento regionale della Protezione civile. Il governo regionale aveva infatti avanzato un piano di interventi per fronteggiare l’emergenza, redatto sulla base delle indicazioni del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino che prevedeva interventi a breve termine per circa 130 milioni di euro e a medio termine, fra cui il ripristino dei dissalatori, per circa 590 milioni di euro.
Successivamente è stata istituita la Cabina di Regia per fronteggiare lo stato di crisi nel territorio della Regione Siciliana nel settore idrico agricolo/zootecnico e in quello idropotabile civile e produttivo, coordinata dal Dirigente generale del Dipartimento regionale della protezione civile.

Sono stati così individuati gli interventi necessari per affrontare le problematiche: revamping di pozzi e sorgenti compreso rifacimento e/o approfondimento caplazioni, nuovi pozzi e sorgenti, impianti di pompaggi, by-pass e interconnessioni tra le reti idriche; riparazioni autobotti e nuove, impianti temporanei per il trattamento. Una serie di tavoli tecnici hanno individuato e proposto centinaia di interventi utili per mitigare la crisi idrica per un ammontare di centinaia di milioni di euro che sono stati suddivisi in priorità diverse. I primi 20 milioni di euro sono arrivato dal governo Meloni per affrontare il deficit idrico in atto in Sicilia.

Il relativo Piano degli interventi urgenti predisposto dal Commissario delegato è stato approvato dal DRPC Sicilia. Ciò premesso, il DPRC Sicilia rappresenta la necessità di provvedere al finanziamento delle somme necessarie per realizzare gli ulteriori interventi necessari per fronteggiare la crisi idrica individuati dai 9 tavoli tecnici provinciali e dalla Cabina di regia e rimasti privi di copertura finanziaria.
Il DPRC rappresenta che tali somme ammontano presuntivamente a circa 80 milioni di euro, di questi circa 20 milioni di euro sono stati promessi dal Ministero per la protezione civile quale seconda tranche di fondi, pertanto necessita una somma di circa 60 milioni di euro di cui almeno 20 milioni per interventi prioritari.

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