Il gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle ha annunciato di volersi accordare all’iniziativa del Partito Democratico, che ha lanciato ieri l’idea di una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Sanità Ruggero Razza.
“La misura è abbondantemente colma, Razza lasci il posto ad un persona più capace per evitare guai peggiori alla Sicilia. Col Pd e con tutti i deputati degli altri schieramenti che vorranno sottoscriverla presenteremo una mozione di censura all’assessore alla Salute, che si è rivelato abbondantemente non all’altezza della situazione“.
Lo affermano i componenti della commissione Salute di palazzo dei Normanni, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.
“Abbiamo sempre tenuto – dicono i deputati – un atteggiamento ispirato alla massima collaborazione istituzionale, consapevoli che solo con l’aiuto di tutti si possono superare le situazioni più difficili e le emergenze. Purtroppo è servito a poco, l’assessore non ha mai inteso aprire ad un serio confronto né con la commissione salute, né con l’aula e adesso la situazione sta precipitando, anche per colpe certamente ascrivibili all’assessorato alla Salute“.
“Al netto delle dichiarazioni di Razza e Musumeci, la zona arancione – aggiungono – è figlia legittima delle inadempienze e della cattiva gestione del governo regionale e non certo di chissà quali oscure macchinazioni di stampo politico. Dopo la prima ondata della pandemia, l’esecutivo Musumeci aveva tutto il tempo per adempiere alle prescrizioni di Roma che risalgono addirittura ad aprile, ma nulla o quasi è stato fatto, trasformando la Sicilia un una regione inaffidabile dal punto di vista sanitario“.
“Numerosissime ed eclatanti sono state le deficienze, come il mancato aumento dei posti letto delle terapie intensive e sub intensive, il tracciamento a dir poco fallimentare, l’esiguo numero dei tamponi effettuati, la tardiva comunicazione dei dati a Roma, la scriteriata gestione della medicina del territorio e delle USCA. E questo solo per citare le carenze più macroscopiche“.
“Non possiamo – concludono i deputati 5stelle – assistere inerti allo sfacelo, ci sono ancora i margini per invertire la rotta di questa nave alla deriva, ma si deve farlo subito, cominciando dalla sostituzione di chi è al timone“.