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Ė un misto di commozione ed esaltazione la sensazione che si prova entrando all’interno de “La spirale della Vita“, l’installazione, site specific, realizzata a Palermo, in Piazza Bologni dall’artista veneziano Gianfranco Meggiato con circa duemila sacchi di juta riempiti di argilla espansa.
Tante le peculiarità e i dettagli non lasciati al caso che fanno dell’opera un chiaro esempio di “arte militante“.
Sono ottocento, infatti, i sacchi che portano impressi un nome: esattamente tutti i nomi delle vittime di mafia che, con il loro sacrificio e sulla scorta del loro sangue, hanno inevitabilmente contribuito ad un cambio di visione e percezione del fenomeno mafia.
Non a caso l’inaugurazione dell’installazione, in esposizione fino al 9 settembre, che poi verrà donata in maniera permanente alla città, cade il 19 luglio, giorno della commemorazione della strage di via D’Amelio.
La realizzazione poi della messa in posa, con materiali organici, permette anche un’esperienza sinestetica dell’installazione dove l’odore della juta si mischia al calore rilasciato, nel movimento intrinseco del percorso a spirale, simbolo archetipico per eccellenza.
Il viaggio, metaforico e simbolico, si conclude poi al centro con un’altra opera, alta quattro metri, dal titolo “Il mio pensiero libero“, segno della libertà conquistata e sofferta e per questo più vera.
L’opera, inserita nel programma di I-design tra i Collateral di Manifesta 12 e in Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, curata da Daniela Brignone, su progetto di Dario Scarpati, esperto di accessibilità museale, è concepita per consentire l’ingresso alle persone con disabilità motoria e agli ipovedenti in autonomia, grazie alla presenza di guide in braille e di spazi studiati ad hoc per la fruibilità di tutti.
L’installazione sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori, con interventi istituzionali e saggi della curatrice Brignone e del critico Luca Nannipieri.
Tra i patrocinatori dell’evento, oltre al Comune di Palermo e al Museo Riso diretto da Patrizia Valeria Livigni, ci sono il No Mafia Memorial presieduto da Umberto Santino, il Centro Paolo Borsellino presieduto da Rita Borsellino, il Marca (Museo delle Arti di Catanzaro) e la Fondazione Rocco Guglielmo.