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La decisione del gip

Associazione a delinquere a Siracusa: sequestrati sei milioni euro a persone e società riconducibili al gruppo Onda

mercoledì 10 Settembre 2025
Tribunale di Siracusa
Tribunale di Siracusa

Il gip di Siracusa ha disposto il sequestro preventivo di 5 milioni 670 mila 693 euro nei confronti di sette persone e otto società riconducibili al gruppo Onda di Siracusa, che si occupa di distribuzione di energia elettrica, in particolare tra Sicilia e Sardegna.

L’indagine della Guardia di finanza, coordinata dal pm Salvatore Grillo e dal procuratore capo Sabrina Gambino, risale a dieci anni fa ed ha per oggetto “una pluralità di reati fallimentari, tributari e contro il patrimonio, taluni dei quali risalenti nel tempo, bensì reiterati e commessi con una sistematicità tale da denotare l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere” come si legge nell’ordinanza.

Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di autoriciclaggio, bancarotta, reati fiscali e associazione a delinquere per la commissione di truffe. Nei confronti degli indagati sono ipotizzati truffa in danno di enti pubblici ed autoriciclaggio, omesso versamento Iva e di accise doganali e bancarotte fraudolente distrattive.

Tra le sette persone indagate dalla Guardia di finanza nell’inchiesta che ha portato al sequestro preventivo di quasi 6milioni di euro c’è anche Fabio Granata, ex assessore regionale ed ex presidente della commissione regionale antimafia, che si è dimesso recentemente da assessore al Comune di Siracusa. Gli indagati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di autoriciclaggio, bancarotta, reati fiscali e associazione a delinquere per la commissione di truffe.

Granata, secondo il gip, avrebbe avuto una posizione “assai sfumata, eppure ben presente in quelli che rappresentano alcuni dei momenti cruciali e prodromici alla realizzazione di quella struttura associativa che avrebbe consentito al Martines, per il tramite dei prestanome, di attuare il programma criminoso”.

Luigi Martines, cognato di Granata, secondo gli inquirenti avrebbe assunto il ruolo “di capo, in quanto, tra l’altro amministratore di diritto o di fatto di tutte le società del gruppo operanti sia in Italia (la Onda s.r.l., la Sinergia R & S s.r.l., la Euro Lucas s.r.l., la Lucas Engine s.r.l., la Lucas L s.r.l.) che all’estero (quali la Eurospark Ltd di Malta)”.

In merito alla partecipazione all’associazione a delinquere Granata avrebbe avuto il ruolo di “finanziatore occulto e di reclutatore di prestanome”. Quanto al primo aspetto, l’elemento più significativo emerso dalle indagini è legato al “finanziamento da 800mila euro che Granata apporta alle attività del cognato”. Il secondo aspetto avrebbe trovato riscontro in intercettazioni telefoniche della Guardia di Finanza.

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