Altro colpo di scena politico a Giardini Naxos. Dopo la sentenza del Tribunale di Messina che il 7 dicembre scorso aveva dichiarato l’incompatibilità del sindaco Giorgio Stracuzzi e che, tuttavia, consente al primo cittadino di fare ricorso e restare intanto in carica, a decadere intanto in via immediata è il Consiglio comunale. A decretare il clamoroso “tsunami” di fine anno con lo scioglimento del Civico consesso è stato, infatti, l’esito dei lavori d’aula odierni, con l’assemblea che anche in seconda convocazione ha visto mancare il numero legale. Di conseguenza è saltata l’ultima possibilità che aveva il Consiglio comunale naxiota di approvare il bilancio di previsione 2023-2025 e il collegato documento unico di programmazione. Il bilancio era arrivato il 28 dicembre in Consiglio comunale con il parere negativo del Collegio dei Revisori dei Conti.
Alla prima chiamata, ieri, erano presenti in aula soltanto la presidente Antonella Arcidiacono e i consiglieri Antonella Treffiletti e Simona Fichera, con l’arrivo poi anche di Daniele Saglimbeni. Niente numero legale e tutto rinviato ad oggi, quando però il copione non è cambiato ed oltre alla presidente Arcidiacono c’erano in aula soltanto Alessia Barbagallo, Giuseppe Leotta e Daniele Saglimbeni. Ancora una volta, dunque, non raggiunto il numero legale e in questa occasione il verdetto avrà pesanti conseguenze. A farsi carico dell’approvazione del bilancio pluriennale 2023-25 è il commissario ad acta Domenico Mastrolembo Ventura, che nei giorni scorsi aveva diffidato l’assemblea ad esitare lo strumento di programmazione finanziaria entro la data odierna, ma soprattutto scatta in questa situazione lo scioglimento del Consiglio comunale con tutti i consiglieri in carica che decadono ed il previsto arrivo di un Commissario che verrà nominato dalla Regione Siciliana (Assessorato alle Autonomie Locali) in sostituzione del Consiglio comunale stesso.
A Giardini Naxos nell’arco di tre settimane si ribalta completamente il quadro politico. Ad inizio mese era arrivata la sentenza che ha messo in discussione la permanenza in carica del sindaco, che tuttavia, come detto, ha la possibilità di fare ricorso contro il provvedimento che ne disporrebbe la decadenza, e al momento Stracuzzi rimane regolarmente in carica. Ad andare a casa, sin da subito, è il Consiglio comunale, per effetto dei risvolti normativi connessi ai fatti di queste ore, con la mancata approvazione del bilancio di previsione 2023-2025 che mette fine in anticipo al mandato dei consiglieri comunali e dispone che a subentrare al loro posto sia un commissario ad acta.
Tra le motivazioni che hanno portato i revisori a dare parere non favorevole al documento di programmazione finanziaria quella che è stata ritenuta una condizione di “non coerenza” tra i dati del bilancio e il Dup, ciò con particolare riferimento al piano triennale delle Opere pubbliche e il Pnrr, ma anche alcune maggiori entrate che non sarebbero state giustificate.
Finisce in modo traumatico e si sgretola in via definitiva l’esperienza della coalizione di governo che era stata eletta a Giardini Naxos alla fine del 2020, in piena pandemia, ma anche dalla rappresentanza dell’opposizione in aula consiliare. Rimane al “timone” di Palazzo dei Naxioti soltanto il sindaco Giorgio Stracuzzi con la sua Giunta tecnica, formata da Gioacchino Castronovo (vicesindaco), Fulvia Toscano, Mirko Cantello, Ferdinando Croce e Rosario Passari.
Ora Stracuzzi formalizzerà attraverso il proprio legale di fiducia la presentazione del ricorso che, in sostanza, “congelerà” gli effetti della sentenza sulla sua incompatibilità e si dovrà attendere l’esito poi di questa istanza ed il relativo pronunciamento del giudice che sarà chiamato a valutare il caso. Il 2024 si aprirà con il sindaco che governerà con la sua Giunta tecnica e senza più il Consiglio comunale e bisognerà vedere quando si registrerà il verdetto sul ricorso in oggetto. I tempi per una soluzione sul “caso Stracuzzi” potrebbero non essere brevi, quindi la prospettiva che sembra delinearsi è quella del primo cittadino ancora regolarmente al suo posto pure da qui ai prossimi mesi. Non si può neanche escludere che, alla fine, tutto si vada a risolvere quando si arriverà alla scadenza naturale della legislatura, che ricordiamo, è fissata al 2025, anche se da oggi – evidentemente – i gruppi politici rimasti fuori da Palazzo dei Naxioti spingeranno in termini ancora più significativi per un ritorno anticipato alle urne.