Verrà sentita domani dalla procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, la bambina della Sierra Leone di 11 anni soccorsa da una ong la notte tra martedì e mercoledì, in mare, a 10 miglia da Lampedusa.
La piccola, che si trova nell’hot spot dell’isola, nelle prossime ore potrebbe essere trasferita in una comunità. Ai soccorritori ha detto di essere partita da Sfax con una quarantina di persone su un barchino poi colato a picco e di essere rimasta in acqua da sola attaccata a due camere d’aria per due giorni. I magistrati devono capire se la 11enne, che si chiama Yasmine, ha dei parenti – sul punto il suo primo racconto non è stato chiaro – perché eventualmente verrebbe messa in protezione in un centro, in attesa di comprendere se si possa fare un ricongiungimento familiare. Yasmine avrebbe raccontato di essere partita col fratello, poi morto, e che il padre avrebbe dovuto imbarcarsi successivamente. Le procedure di ricongiungimento sarebbero comunque subordinate alle verifiche sulla esistenza della famiglia. Qualora risultasse che la bambina non ha parenti verrebbe dichiarato lo stato di adottabilità e individuata una famiglia a cui affidarla.