L’iniziativa assunta da Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica “di sottrarsi alla testimonianza in questo processo è moralmente intollerabile“. Queste le parole dell’avvocato Fabio Repici nel corso della sua arringa nel quarto processo per la strage di via D’Amelio come difensore di parte civile di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio ’92 insieme a cinque agenti della scorta.
Repici ha fatto riferimento alla testimonianza prima ammessa e poi revocata di Giorgio Napolitano, che inviò una missiva alla Corte d’assise nissena dicendo che la sua deposizione sarebbe stata ripetitiva. “Ho scoperto che – conclude Repici – oltre alla categoria dei testimoni falsi e reticenti esiste anche quella dei testimoni renitenti“. Il senatore a vita aveva affermato come la sua deposizione al processo Borsellino sarebbe stata ripetitiva e non rilevante ai fini dell’indagine.