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Nel passaggio che il filosofo Massimo Cacciari ha fatto a Palermo, in occasione della 24esima Settimana Alfonsiana, abbiamo voluto chiedere a lui un punto di vista sulle questioni politiche che disegnano gli scenari odierni dell’Italia e dell’Europa.
Riconosciuto tra gli intellettuali più qualificati del panorama italiano, uno tra i filosofi, se non l’unico, dallo sguardo attento alla verità in quanto ricerca di messa in discussione continua, soggettiva e individuale, Cacciari fa il punto sulla crisi della sinistra e sui possibili scenari europei che potrebbero palesarsi nei prossimi mesi.
“L’Europa sta correndo un enorme rischio, l’Unione Europea finora non ha corrisposto ai desideri e ai bisogni soprattutto dei giovani. Bisogna stare attenti: il fallimento di antiche politiche non deve far apparire l’obiettivo spagliato. Il modo in cui è stato perseguito, soprattutto a partire dall’unione monetaria, è stato un modo profondamente sbagliato“.
Non ha alcun dubbio, poi, l’ex sindaco di Venezia su quale sia lo strumento vincente a disposizione dei giovani, i più bistrattati dalle azioni politiche degli ultimi tempi: “Bisogna ragionare, non farsi abbindolare da chi sul fallimento dell’Unione Europea gioca le sue fortune politiche“.
La politica europea per uscire dal circolo vizioso in cui si trova attualmente, secondo Cacciari, deve ricostruirsi sul pilastro dell’unione, con l’idea di solidarietà e sussidiarietà.
Sull’ipotetica deriva fascista, infine, che serpeggerebbe in Italia dice “Il fascismo come il nazismo erano i prodotti di una crisi delle democrazie liberali, in un momento in cui gli stati europei erano ancora grandi stati. La prospettiva drammatica che esiste oggi è il ritorno a forme di micro nazionalismo che saranno l’uno contro l’altro armato, staterelli che staranno ad ammazzarsi tra poveri“.
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