E’ il simbolo di un’altra Sicilia, il volto regale di una riscossa che diventa trionfo senza confini e smaterializza con eccezionale autorevolezza il vento delle difficoltà.
Tony Cairoli, 31 enne originario di Patti, è ancora una volta campione del mondo della MXGP 2017. E’ la nona volta nella sua carriera, a 12 anni di distanza dal suo primo titolo mondiale che risale al 2005, al suo secondo anno in MX2.
Una stagione densa di successi durante la quale, TC222, ha dominato, riuscendo a vincere ben sei GP (Qatar, Pietramurata, Ottobiano, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca) e nove gare.
I titoli conquistati da Cairoli sono numerosissimi: nel 2005 è stato Campione del Mondo MX2 (Yamaha); 2007 Campione del Mondo MX2 (Yamaha); 2009 Campione del Mondo MX1 (Yamaha); 2010 Campione del Mondo MX1 (KTM); 2011 Campione del Mondo MX1 (KTM); 2012 Campione del Mondo MX1 (KTM); 2013 Campione del Mondo MX1 (KTM); 2014 Campione del Mondo MXGP (KTM); 2017 Campione del Mondo MXGP (KTM).
Cairoli, oltre a poter vantare 83 gare vinte, raggiunge nel numero di vittorie un altro “mostro sacro”, Valentino Rossi, anche lui iridato nove volte, e punta a emulare il record dei dieci titoli conquistati dal belga Stefan Everts, il motocrossista più vincente di tutti i tempi. Per lui è il sesto titolo conquistato con il marchio KTM, casa austriaca alla quale il campione messinese ha giurato fedeltà.
“E’ stata una vittoria importante per me – spiega Cairoli -, perché non partivo come favorito perlomeno a detta di molti. Io invece dopo aver lavorato bene tutto l’inverno ero sicuro di potercela fare e ho raggiunto il mio obiettivo rimanendo consistente per tutta la stagione. Posso dire che è stata una stagione fantastica, forse una delle migliori della mia carriera che mi rende molto orgoglioso perché dopo tanti anni di gare e di vittorie sono riuscito a crescere ancora e sono convinto di potermi migliorare ancora di più. La giornata di oggi è stata influenzata dal problema che ho avuto agli occhiali nella seconda manche, il pacco del roll-off mi è venuto via tutto in una volta e poi nel pulire la lenti coi guanti mi si è rigata tutta e non vedevo più niente per cui ho dovuto rallentare. Comunque è stata una buona giornata, il titolo l’ho intascato, la pista mi è piaciuta perché nonostante la pioggia di sabato è rimasta bella tecnica grazie anche al buon lavoro degli organizzatori, ed in più c’erano tanti tifosi la cui presenza fa sempre piacere“.
“E’ il primo titolo che ho conquistato con la KTM 450 e quindi è un po’ speciale – aggiunge Cairoli -, anche perché è il primo anno che sono riuscito a guidarla senza essere condizionato da qualche infortunio ed in più quest’inverno abbiamo lavorato molto e bene per adattarla alle mie esigenze. Inoltre venivo da due anni frustranti a causa degli infortuni che non mi hanno permesso di dare il meglio per cui hanno dato ancora più valore a quest’ultimo riconoscimento iridato. Anche perché un titolo o due si possono vincere mentre sommarne tanti non è proprio facile ed in poco ci sono riusciti“.
Adesso nel mirino di Cairoli c’è il decimo titolo: “Ho appena avuto una discussione con Stefan Everts e mi ha detto che è meglio che la smetta qui. Scherzi a parte ci proverò come d’altronde ho fatto tutti questi anni, poi non è escluso che non mi fermi qui magari puntando all’11° e poi al 12° titolo“.