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Calcio, Miccoli: “Fatto errori ma non appartengo a quel mondo”

martedì 7 Giugno 2022

Libero da poco meno di un mese, o meglio in regime di “affidamento in prova” dopo sei mesi di carcere e in seguito a una condanna di 3 anni e 3 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Una vecchia vicenda, una ferita ancora aperta per Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo che ha scelto di affidarsi a un lungo post su Instagram per ribadire la sua posizione, per chiedere ancora una volta scusa, ma soprattutto per chiarire che lui sente di non aver mai fatto parte di quel mondo che lo ha portato in carcere.

Dodici anni fa ho fatto un grosso errore – scrive l’ex attaccante salentino -. Uno di quegli errori che ti cambiano la vita. Avevo tutto. Ero il capitano del Palermo, facevo il lavoro che avevo sempre sognato di fare fin da bambino e la gente di Palermo mi faceva sentire a casa. In questi 12 lunghissimi anni ho sempre preferito il silenzio. Ho letto di tutto ma non ho mai replicato. Quando sei un calciatore in Serie A hai tante attenzioni. Tante persone vogliono un pezzo di te. Tanti ti conoscono ma tu non conosci nessuno. Non sai di chi ti puoi fidare. In realtà ho fatto più di un errore. Il primo grosso errore è stato quello di essere sempre disponibile con tutti. Chi viveva a Palermo in quegli anni.. Sa.
Il secondo errore è stato quello di usare delle parole sbagliate, parole che non pensavo e mai penserò“. Il riferimento è alle frasi sul giudice Falcone, sicuramente inaccettabili e che tanto male hanno fatto ai familiari ma anche a tantissimi palermitani che avevano Miccoli come idolo indiscusso.

Spesso quando sei al top ti senti invincibile, invece sei solo umano. Ho chiesto scusa tempo fa per quelle parole e lo faccio nuovamente – scrive ancora Miccoli -. L’anno scorso è arrivata la sentenza. Sentenza che non ho condiviso perché mi sentivo lontano e sono lontano da quel mondo, ma sentenza che ho rispettato presentandomi spontaneamente il giorno seguente in un carcere di massima sicurezza, sempre per scelta mia, per scontare la mia pena. Un giorno lì dentro sembra infinto, 6/7 mesi…
un’eternità“. Sei mesi nel carcere di Rovigo, ma Miccoli la sua vicenda l’ha vista così: “La pena più grande l’ho scontata in questi 12 anni, ogni giorno, nel vedermi accostato a un qualcosa che non sono e che non mi appartiene. Qualche settimana fa sono tornato in libertà. Non chiedo di essere capito, non chiedo che venga dimenticato ciò che è successo. Non è questo che voglio ottenere con questa lettera. Voglio solo, dopo 12 lunghi anni, chiarire la mia posizione, dire la mia anziché farla dire ad altri“.

Miccoli ringrazia i suoi avvocati “Antonio Savoia e Giulia Solenni“, ma anche i “tifosi che in questi anni non hanno chiesto spiegazioni, mi hanno supportato e mostrato un amore e un affetto che mai avrei pensato. Ringrazio le tante persone che mi hanno aiutato su tutti Pierpaolo Mengoli e Giovanni Fasano con le rispettive famiglie per tutto il supporto dato. Ma soprattutto ci tengo a ringraziare la mia famiglia, mia moglie Flaviana e i miei figli Swami e Diego per esserci sempre. Stare lontano da loro è stato tremendo”. Miccoli utilizza una metafora calcistica: “Dopo una sconfitta non puoi rigiocare la partita appena persa, ma puoi allenarti e cercare di fare meglio nella prossima partita. Ho quasi 43 anni e spero di avere ancora tante partite per recuperare e mostrare il vero Fabrizio Miccoli“.

C’è chi non ha mai avuto dubbi su di lui conoscendolo molto bene, tra questi Serse Cosmi che sempre su Instagram risponde così al suo ex calciatore: “Sei uno dei pochissimi calciatori che ho veramente considerato uno della mia famiglia. In campo hai avuto sempre il coraggio di fare giocate che gli altri neanche pensavano, quindi non sono sorpreso delle tue parole. Avere il coraggio di ammettere i propri errori è per pochi, vorrei abbracciarti ora come facevo dopo ogni tuo gol. Ti ho sempre voluto bene, ora ancora di più! A presto amico mio“.

Il suo concittadino ed ex calciatore Francesco Moriero scrive: “Amico mio, chi ti conosce sa che bravo ragazzo che sei, sempre disponibile ad aiutare tutti senza mai tirarti indietro, hai ammesso i tuoi errori e questo ti fa onore, ci saranno sempre persone che giudicheranno ma tu vai avanti, ti voglio bene amico mio“. Il portoghese Nuno Gomes ha giocato con Miccoli nel Benfica, per lui poche parole ma piene di sentimento: “Sei una gran persona amico mio”.

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