Il Palermo porta a casa tre punti fondamentali contro la Cittanovese ed allunga così a +7 sul Savoia.
Se si dovesse riassumere la partita di ieri in una sola frase, questa ne sarebbe la sintesi. Volendo invece approfondire i contenuti della sfida del “Morreale-Proto”, faremo quello che gli americani chiamano sandwich del complimento, ovvero alterneremo ciò che si è visto di buono e ciò che è andato un po’ meno bene.
PREPARIAMO QUESTO SANDWICH
Partendo dalle cose positive, la formazione rosanero si è dimostrata un gruppo forgiato su forti valori caratteriali, che tende a dare di più nei momenti di difficoltà. Se vai sotto dopo tre minuti, è difficile non perdere la testa. Ma il Palermo si è fatto furbo e si è soprattutto avvalso delle sue individualità, leggasi Felici e Floriano. Giocatori fuori categoria che fanno la differenza in questo campionato e che stanno decidendo il Girone I.
Un cavallo da tiro lungo quello rosanero, anche se sarebbe più giusto, volendo parafrasare la stagione palermitana in chiave ippica, parlare di un cavallo quasi “scosso”.
Il Palermo vince ma non convince, una frase che si è sentita spesso nelle ultime settimane. Manca una vittoria limpida, netta, che non lasci la porta aperta a critiche del post partita. Per far ciò serve un gioco, serve la mano dell’allenatore, di Rosario Pergolizzi.
I calabresi sono stati superiori per buona parte del primo tempo ed hanno tenuto testa ai rosanero nella ripresa, salvo poi subire il gol partita da Peretti. Le vittorie conseguite dalla compagine siciliana sono come la scopa con la quale si mette la polvere sotto il tappeto. Si gioca su invenzioni dei singoli o su palle inattive, senza alcuna armonia fra i reparti.
Complice l’assenza di Crivello, la difesa ieri ha subito parecchio. Pergolizzi dovrà riflettere molto sulle sue scelte e sulle sue convinzioni, anche in vista della prossima stagione.
UNA PARTITA DI GRINTA E DI TENSIONE AGONISTICA, FORSE TROPPO
Ma si sa, come è avvenuto in diverse edizioni del “Palio di Siena”, anche un cavallo “scosso” può vincere la corsa e il Palermo sembra ben lanciato nell’impresa. Buona la prova di Langella, apparso in palla nell’ultimo periodo e a segno 3 volte nell’ultimo mese. Grinta e carattere da vendere, così come dimostrato dal resto della squadra. Forse un po’ troppa quella di Lancini, all’ennesimo cartellino stagionale.
Una tensione, dicevamo, evidente e che si è fatta vivida in corrispondenza dei due gol giallorossi. Uno stato di apprensione evidente anche nella passeggiata quasi frenetica del presidente Mirri a bordocampo, il quale è poi esploso di gioia sul finale di partita.
Nel calcio, lo diciamo sempre, contano i punti, quelli che non ha fatto il Savoia nell’ultimo periodo. Al di là delle sterili polemiche che da settimane tengono banco in terra campana, il Palermo si sta dimostrando un cavallo di razza, da tiro lungo. La continuità in un campionato è tutto e i rosanero ne hanno da vendere. Adesso la testa deve andare subito al Biancavilla, avversario ostico e già capace di fermare la compagine palermitana in Coppa Italia.