Il Palermo esce rinfrancato dopo la vittoria conseguita nella sfida contro il Roccella.
Massimo risultato con il minimo sforzo per la società calcistica palermitana, con i rosanero che allungano a +5 sul Savoia. La vittoria arriva con un rigore concesso al 64′ per un fallo su Floriano e realizzato dallo stesso fantasista ex Bari. Un penalty che ha fatto molto discutere, soprattutto in quel di Torre Annunziata.
Non sono infatti mancati gli attacchi da parte della dirigenza biancoscudata, che non ha accettato il verdetto emesso dal campo in questa terza giornata del girone di ritorno del campionato di Serie D. I campani sono stati infatti fermati sul pari dal Marina di Ragusa, prossimo avversario dei rosanero.
Ma queste sono polemiche che fanno parte del gioco e che rimarranno negli annali come chiacchiere da bar dello sport. Eppure, al di là di ciò, il Palermo ha stentato ancora una volta. Una squadra, quella rosanero, che possiamo tranquillamente paragonare al prato del Renzo Barbera di ieri, spelacchiato e con chiazze di verde qua e là.
In riferimento alle condizioni del manto erboso, la società rosanero ha chiarito in una nota ufficiale che “si ritiene utile precisare che la colorazione del prato dipende dal ritardo con il quale l’erba “invernale” sta sostituendo quella “estiva”. Ritardo dovuto al fatto che la trasemina sia stata effettuata dovendo tener conto degli impegni con le Nazionali degli scorsi mesi di ottobre e novembre. Il fondo del terreno, a prescindere dalla pigmentazione dell’erba, rimane in condizioni più che soddisfacenti“.
IL PALERMO VINCE MA NON CONVINCE
Al di là del risultato, qualcosa non va. E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona, da novembre a questa parte, in quel di viale del Fante.
Tralasciando il gol annullato ai calabresi (obiettivamente non si capisce perchè), il Roccella è stato superiore nel momento catartico della partita. Rigore a parte, i calabresi hanno sfiorato più volte il gol con il Palermo che è rimastato rintanato in difesa ed è stato soprattutto incapace, anche in superiorità numerica, di chiudere la partita o di mantenere quantomeno il possesso del pallone.
Questo è il più grande ed atavico limite della formazione di Pergolizzi, ovvero l’incapacità di “ammazzare” le partite. Tutto ciò non solo mette a dura prova le coronarie dei tifosi rosanero, ma costringe i giocatori in campo ad uno stress psico-fisico che porta via tantissime energie, lasciando inoltre la porta aperta agli avversari.
Eppure basterebbe poco. Il tasso tecnico della compagine siciliana è evidente ed è largamente riconosciuto da tutti. Nonostante ciò, il Palermo soffre in ogni partita da tre mesi a questa parte, non riuscendo mai a convincere del tutto.
Ed è questo il grande tema che lascia in eredità, ancora una volta, il campo, cioè la carenza di un’idea di gioco. La solfa è sempre la stessa: palla ai fantasisti e si cerca di creare superiorità numerica. Se però il gioco va bene con quell’avversarie meno dotate dal punto di vista tattico, con formazioni più equilibrate il Palermo va in difficoltà. E’ un dato di fatto sotto gli occhi di tutti.
IL MERCATO CORRE E IL TEMPO STRINGE
Non bisogna dimenticarsi infine del tema calciomercato. Le esigenze della società rosanero rimangono quelle: un terzino che possa dare respiro a Vaccaro, un mediano di pensiero che possa dare un cambio a Martinelli e una punta che segni.
A proposito del fronte offensivo, da sottolineare la prestazione positiva di Ferdinando Sforzini. Nonostante la prima punta non sia ancora al top della forma, è stato importante negli equilibri della partita, facendo salire la squadra e guadagnando punizioni importanti, come quella che ha portato al rosso per Ibrahime.
In vista del Marina di Ragusa, Pergolizzi dovrà cambiare qualcosa e dare una marcia in più ai suoi ragazzi. La storia è maestra di popoli e il girone d’andata, se ha insegnato qualcosa, è che non bisogna abbassare la guardia. Bisogna approfittare del calendario favorevole per allungare ulteriormente in graduatoria.
Le cinque lunghezze di vantaggio sul Savoia sono un tesoretto importante ma il campionato, così come le singole partite, va chiuso il prima possibile. Staremo a vedere l’evoluzione del torneo, ma intanto tre punti sono pur sempre tre punti.