Trenta foto raccolte in cinque anni dei tanti che hanno incontrato Antonio Vassallo alla casina No Mafia a Capaci da dove venne azionato l’esplosivo che fece saltare l’autostrada e che uccise il giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Da tempo quella casina è un luogo simbolo dove diverse associazioni portano le scolaresche in gita e raccontano la storia di quel 23 maggio del 1992 alle nuove generazioni. Antonio Vassallo, classe 1966, è un fotografo ed è uno dei primi ad arrivare sul luogo della strage quel giorno del 92.
Da allora per lui come per tutti i siciliani onesti qualcosa cambia per sempre. In queste foto ci sono tante facce da tutto il mondo arrivate a Capaci per conoscere la storia dei due giudici uccisi per mano mafiosa. “Ho voluto raccogliere foto dei volti di persone comuni, normali, – spiega Vassallo – perché la lotta alla mafia non è roba da supereroi ma è compito di ciascuno di noi farla propria in ogni gesto quotidiano“. Un lavoro dedicato a tutti coloro che, loro malgrado, sono diventati eroi, sacrificando la propria vita, per difendere la bellezza della nostra meravigliosa e dannata Isola.
Un lavoro dedicato anche a chi ogni giorno, senza le luci dei riflettori puntati addosso, con enormi sacrifici, lavora per ridare dignità alla Sicilia. La mostra sarà istallata nel Giardino “Quarto Savona Quindici”, nel giorno della sua inaugurazione, il 23 maggio, e successivamente sarà ospitata in altre città italiane ed estere, con il patrocinio dei comuni di Capaci ed Isola delle Femmine. All’indomani della strage, Antonio Vassallo è ideatore e autore, assieme ad alcuni amici, della scritta NO MAFIA nella casina sulla collina di Capaci. Oggi, quasi quotidianamente, in quella che è stata ribattezzata la casina NO MAFIA, si ritaglia un po’ di tempo per incontrare tutti gli studenti che passando da Capaci, vogliano conoscere la storia di quel dannato 23 maggio 1992 e la successiva resistenza dei giovani siciliani.