Al via la festa regionale del Pd Sicilia. Da oggi a lunedì, la Vecchia Dogana di Catania ospiterà i dem al grido di “Cambiare la Sicilia“.
L’apertura, nella giornata odierna, vedrà protagonisti la capogruppo alla Camera Chiara Braga, la deputata ennese Maria Stefania Marino e il segretario regionale Anthony Barbagallo. A seguire, si riunirà l’assemblea regionale del partito guidata da Cleo Li Calzi.
Non solo i “senior”, nel pomeriggio i Giovani Democratici terranno la prima direzione regionale dal titolo “Ribaltiamo il nostro futuro” a seguito del congresso che ha eletto Marco Greco segretario regionale.
I panel, con la presenza dei parlamentari, amministratori, professionisti e militanti, alimenteranno le giornate.
“La nostra festa rappresenta tre giorni di confronto aperto, crescita condivisa e buona politica. Tre giorni in cui iscritti, amministratori e militanti saremo tutti insieme per discutere idee, ascoltare proposte e costruire insieme il futuro delle nostre comunità“, commenta Marino.
“In un tempo segnato da incertezze guerre e divisioni, noi scegliamo il dialogo, la partecipazione e la responsabilità.
Questo per noi del Partito Democratico e’ un laboratorio di democrazia, uno spazio in cui il Partito deve rinnovare il proprio impegno ad essere vicino alle persone, ai loro bisogni e alle loro speranze. Grazie a tutte e tutti coloro che renderanno possibile questi giorni: sarà una festa di politica vera, fatta di visioni, di impegno e di passione.”
“Abbiamo scelto la Festa dell’Unità Regionale come luogo della nostra prima Direzione regionale perché volevamo fare una cosa semplice ma politicamente chiara, ovvero riportare i giovani al centro del confronto politico vero“, spiega il segretario Greco.
“In una fase in cui la Sicilia continua a essere marginalizzata e i giovani pagano il prezzo più alto in termini di precarietà, salari bassi e mancanza di opportunità, non possiamo limitarci alla testimonianza o alla presenza simbolica.
‘Ribaltiamo il futuro’ (nome della nostra prima direzione) diventa quindi una presa di posizione. Significa rimettere al centro scuola, lavoro, diritti e aree interne, ma soprattutto costruire un’organizzazione capace di incidere nei territori e nel dibattito regionale. La nostra prima Direzione diventa quindi non un passaggio burocratico, ma l’avvio di una linea politica che vuole contrastare un modello di sviluppo che continua a scaricare sulle nuove generazioni e sul Sud il costo delle scelte sbagliate“.
“I Giovani Democratici Siciliani – conclude – tornano a essere uno spazio di organizzazione, conflitto e proposta. Lo facciamo partendo dalla Festa dell’Unità Regionale, la tre giorni del Partito Democratico Siciliano, perché crediamo che la politica debba tornare a essere popolare, riconoscibile e radicata. È da qui che vogliamo costruire una generazione capace non solo di resistere, ma di cambiare davvero il futuro di questa regione“.





