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Catania, in manette la “banda dei codardi”

martedì 10 Gennaio 2017

L’operazione è stata chiamata “Cowards’, in pratica la banda dei codardi. Così la squadra mobile della polizia di Stato di Catania ha ricostruito le gesta criminali della gang specializzata in furti e rapine. Sono stati arrestati sette indagati, mentre ai domiciliari sono finite altre tre persone. Un undicesimo destinatario del provvedimento risulta al momento all’estero. Le indagini erano state avviate dopo una rapina, il 26 ottobre 2015, a una gioielleria della centralissima via Etnea, con due giovani banditi che, armati di pistola, rubano dei bracciali in oro per valore superiore ai 12mila euro. Una telecamera li inquadra mentre fuggono su uno scooter rubato. Dalla targa nascono intercettazioni e video sorveglianze disposte dalla Procura. La squadra mobile ritiene di avere sgominato una banda, a cui vertici ci sarebbero stati Danilo Di Mauro, Giuseppe Nicolosi e Giuseppe Zappalà, specializzata nella commissione di delitti contro il patrimonio.

Secondo l’accusa, Nicolosi, che all’epoca dei fatti era agli arresti domiciliari, operava come ideatore e promotore dei reati da portare a termine, utilizzando la propria casa come ‘quartier generale’ per organizzare i ‘colpi‘. Le indagini hanno fatto luce su due rapine commesse ai danni di anziane vittime sorprese all’interno delle loro abitazioni, rispettivamente nel febbraio e nell’aprile del 2016. In un caso Zappalà, approfittando dei lavori edili effettuati in casa di due persone, aveva provveduto a duplicare le chiavi d’ingresso. Nel secondo una volta entrati hanno colpito ripetutamente le vittime, procurando a una donna la rottura della protesi dentaria e a un uomo un trauma cranico. Ricostruiti anche un furto in abitazione il 29 novembre 2015 a Viagrande (CT) e una tentata rapina a un ex imprenditore edile, proprietario di una lussuosa villa a Catenanuova (EN), quest’ultima sventata con due arresti eseguiti dalla squadra mobile.

Contestati anche due furti a rappresentanti di preziosi, commessi a Canicattì (AG)  il 1 dicembre 2015, con un bottino da 100mila euro, e a Catania il 10 dicembre 2015. In quest’ultima occasione, con un apposito servizio disposto dalla Procura, personale della squadra mobile ha arrestato due dei tre rapinatori, Privitera e Spampinato, recuperando i borsoni trafugati con all’interno oggetti preziosi per un valore stimato in 50.000 euro. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati contro il patrimonio, rapina, tentata rapina, furto e ricettazione di auto e motocicli.

Tre di essi sono stati posti ai domiciliari. Uno dei destinatari del provvedimento restrittivo è riuscito a sfuggire all’arresto perché all’estero. Gli arrestati sono Alessandro Bagli, di 52 anni; Danilo Di Mauro di 25; Giuseppe Nicolosi di 30; Placido Privitera di 28; Salvatore Sgroi di 41; Rosario Spampinato di 52; Giuseppe Zappalà di 23. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Ettore Roberto Virgata, di 22 anni, Angelo Zinna, di 25 e Graziella Rapisardi, di 38 anni.

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