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Catania sede dell’Autorità portuale. Ma Augusta non ci sta: “Delrio sospenda il decreto”

mercoledì 8 Febbraio 2017
porti crocetta delrio

La città di Augusta si compatta attorno al sindaco contro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Organizzata una manifestazione per venerdì pomeriggio in cui cittadini ed il sindaco Cettina Di Pietro difendono il porto di Augusta chiedendo al ministro di revocare la proposta di mobilità della sede dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale da Augusta a Catania. l Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha infatti firmato nei giorni scorsi il decreto che istituisce a Catania, per un periodo di due anni, la sede dell’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia Orientale, rispetto alla originale previsione di Augusta. La scelta su Catania è stata compiuta in seguito alla richiesta della Regione Siciliana, cui è stata data risposta positiva, specificando che si tratta di sede transitoria per un periodo di non più di due anni.

Il documento non compare ancora nella Gazzetta Ufficiale ed il sindaco Di Pietro chiede proprio la sospensione, per permettere di “fornire le controdeduzioni basate sulla realtà dei fatti, cosa che la Regione nei suoi pareri ha invece distorto. Le controdeduzioni, basate sui dati acquisiti dalla Autorità portuale di Augusta e redatti insieme ad Assoporto saranno finalizzate alla richiesta di revoca dello stesso decreto. Se ritenuto necessario, sulla base delle nostre osservazioni, anche a seguito di convocazione di un tavolo tecnico al ministero, coi rappresentanti delle amministrazioni di Augusta e Catania, gli organi di rappresentanza delle Autorità portuali delle relative città e la Regione”. Da un lato quindi, una città metropolitana dal forte peso politico con un porto non eccellente, e dall’altro, un piccolo centro con poco peso politico, ma con un porto molto più moderno per infrastrutture e traffico merci. Il problema dell’incorporazione delle attività portuali di Catania e Augusta, però, sembra solo uno specchietto per le allodole per il cruciale nodo sull’accorpamento dei porti di Messina e Gioia Tauro.

Il corteo partirà venerdì pomeriggio dalla Porta spagnola per concludersi davanti la sede del Comune dove ieri si è svolto un incontro proprio per organizzare la protesta. Incontro a cui hanno partecipato il sindaco Di Pietro, i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i componenti dell’Assoporto Augusta, Cna, Confindustria, i capigruppo consiliari e la presidente del consiglio comunale di Augusta. Nel mirino anche il Governatore Crocetta, colpevole di aver millantato colloqui e corrispondenze tra la Regione e le istituzioni territoriali interessate; ma Cettina Di Pietro e Antonio Donato, il commissario dell’ Autorità portuale di Augusta, smentiscono di aver interloquito o mandato istanze alla Regione.

Sarà presente al raduno anche l’Ordine dei chimici della provincia: “Il porto di Augusta è un importante volano per l’economia dell’intera provincia – sottolineano il presidente Paolo Perone ed il segretario Giuseppe Tringali – Ed è opportuno che le scelte relative ai programmi di sviluppo, gestione e organizzazione delle attività tecniche e logistiche rimangano nella esclusiva giurisdizione dell’Autorità portuale nel comune di Augusta, quale sede di porto inserito nella rete transeuropea di trasporto Ten-T, secondo i criteri del Regolamento europeo”.

“La mobilitazione di venerdì è solo il primo passo di una serie di iniziative il cui obiettivo è la revoca del decreto ministeriale che assegna altrove l’Autorità portuale – così esordiscono in coro Roberto Alosi, Paolo Sanzaro, Stefano Munafò e Antonino Galioto, dei sindacati promotori della protesta – L’adesione generale alla mobilitazione è stata determinante per fissare la mobilitazione per venerdì pomeriggio per consentire ai deputati, regionali e nazionali di poter partecipare”.

Anche il deputato regionale e capogruppo all’Ars Giambattista Coltraro (Sd) spezza una lancia in favore del porto megarese affermando come al governo non interessi il futuro del paese etneo. “Pochi giorni fa quasi 800 i migranti sono giunti al Porto, un flusso che rischia di trasformare il più grosso porto commerciale della Sicilia orientale in un hub per immigrati – continua Coltraro – La politica nazionale, invece di interessarsi alle problematiche che ad oggi affliggono Augusta, si preoccupa di individuare posti di sottogoverno”.

Il sindaco Di Pietro mobilità l’intera comunità augustana “ per dare un segnale forte e inequivocabile a chi ha scelto di sovvertire la legge a danno della nostra città e dell’economia di tutto il territorio” e contemporaneamente Assoporto paventa uno sciopero in mancanza di risposte concrete.

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