C’è ancora tempo per tornare indietro sull’accordo raggiunto tra la Regione Siciliana e lo Stato in merito ai conti dell’Isola. E’ quanto sostiene il leader di Sicilia Vera e Sud chiama Nord Cateno De Luca che invita il presidente della Regione Schifani a rinegoziare l’intesa raggiunta con il ministro dell’economia Giorgetti.
De Luca ripercorre quanto accaduto nelle scorse settimane iniziando da quando, l’1 dicembre Schifani ha dichiarato che un “confronto è già stato avviato con il Ministero per l’economia, con l’obiettivo di richiedere il dovuto riconoscimento finanziario, per la mancata attuazione dei commi 830, 831 e 832 dell’articolo 1 della legge 296 del 2006 che prevedevano un accordo tra le parti, per il completo trasferimento della spesa sanitaria a carico del bilancio della Regione, a fronte della corrispondente retrocessione delle accise, a nostro favore. Lo Stato in assenza dell’accordo e senza alcuna compensazione ha unilateralmente aumentato la quota di cofinanziamento regionale, la nostra, alla spesa sanitaria dal 42 per cento al 49,11 per cento con un maggiore onere annuo di oltre 600 milioni di euro. Complessivamente, la Regione, dal 2006, ha sostenuto un maggiore onere di circa 8 miliardi di euro”.
Sempre De Luca ricorda come lo stesso presidente Schifani il 24 novembre aveva anche fatto riferimento ad un incontro avvenuto alla presenza del ministro Giorgetti dichiarandosi soddisfatto e sottolineando all’epoca “l’apertura e la sensibilità del ministro Giorgetti che, una volta preso atto delle aspettative della Regione, ha manifestato la disponibilità a valutare idonee iniziative per la stabilizzazione finanziaria della Sicilia.”
Invece il 16 dicembre arriva la sottoscrizione dell’accordo da 200 milioni finito al centro della protesta delle opposizioni (leggi qui)che contestano il fatto che in cambio della cifra la Sicilia rinuncia per l’appunto ad un credito da 8 miliardi. (leggi qui)
“Ci chiediamo se il Presidente Schifani sia affetto temporaneamente da disturbo di personalità multipla- commenta Cateno De Luca– dal momento che di fronte alle legittime proteste dell’opposizione contro un accordo che può definirsi una vera e propria truffa ai danni della Sicilia e dei siciliani, ha a più riprese a mezzo stampa smentito sé stesso affermando “Sono stato preso anche per pazzo perché, secondo qualcuno, ho rinunciato a 9 miliardi di crediti. Sciocchezze. Quei miliardi non sono scritti da nessuna parte, perché il credito non viene riconosciuto”.
Cateno ricorda d’aver presentato nelle scorse settimane una mozione di sfiducia che si è però fermata alle 8 firme dei due gruppi parlamentari deluchiani.
“Oggi pretendiamo che l’aula affronti la questione. Pretendiamo che il Governo regionale fornisca chiarimenti e soprattutto pretendiamo che agisca presso le competenti sedi istituzionali affinché si giunga celermente alla rinegoziazione dell’Accordo tra il Presidente della Regione siciliana ed il Ministro dell’economia e delle finanze sottoscritto il 16 dicembre 2022. Sud chiama Nord e Sicilia Vera hanno presentato una mozione chiedendo proprio questo. Non accetteremo compromessi e non siamo pronti ad assistere passivamente a questo strozzinaggio di Stato.”