Cgil e Legacoop Sicilia lanciano un appello a costituire un “fronte compatto” e ad alzare il livello dell’iniziatica per contrastare le politiche antimeridionaliste del governo Meloni.
Le due organizzazioni si rivolgono alle altre forze sociali, al mondo dell’associazionismo, alla società civile e alle forze politiche che “hanno a cuore la sorte della Sicilia e dei siciliani” per dire che “non si può lasciare che il nostro destino ci scivoli dalle mani”. E che “di fronte all’inerzia e all’incapacità a reagire delle istituzioni regionali sono le parti sociali, l’associazionismo democratico, la società civile a dover riprendere l’iniziativa”.
Cgil e Legacoop fanno l’elenco dei provvedimenti del governo che penalizzano la Sicilia e che mirano a “rafforzare e consolidare – sostengono- un’Italia a due velocità. Di questi l’autonomia differenziata è uno dei tasselli, i cui effetti saranno devastanti per Sicilia”.
L’autonomia differenziata “è uno dei tasselli di un disegno che mira a rafforzare e consolidare un’Italia a due velocità, ma non è il solo. Ci sono stati la revisione del Pnrr ai danni del Sud, la creazione di un’unica Zes con la paradossale sottrazione di poteri alle autonomie locali, la sottrazione di risorse del fondo di perequazione infrastrutturale. Hanno già sottratto risorse al Sud e alla Sicilia. Gli effetti dell’autonomia differenziata, inoltre, saranno devastanti sull’intero sistema economico e sociale e su settori cruciali come la sanità e l’istruzione che, insieme a tutto il sistema infrastrutturale, avrebbe invece bisogno di investimenti”.
“Di fronte a questo non si può restare a guardare, ma bisogna fare un fronte compatto alzando il livello dell’iniziativa. E questa di fronte all’inerzia e alla incapacità a reagire delle istituzioni regionali non può che essere l’iniziativa delle parti sociali dell’associazionismo democratico, della società civile. Dobbiamo reagire, per dare un futuro alla Sicilia e ai siciliani. Dobbiamo comprendere e fare comprendere che c’è una Sicilia a che non ci sta ai giochi di una politica che pensa solo alla propria sopravvivenza e a dare risposte a un blocco sociale preciso che è quello rappresentato dalla Lega di Salvini che, massacrando il Mezzogiorno e soprattutto la Sicilia che sarà la regione che pagherà il prezzo più alto, cerca il rilancio. Serve uno scatto d’orgoglio di tutti noi, quanti più saremo e quanto più saremo disposti a metterci in gioco, tanto più l’obiettivo di ribaltare la situazione può diventare possibile”.