Aiutare chi è più in difficoltà attraverso un ausilio concreto alle associazioni impegnate giornalmente sul territorio. E’ questo il senso di una delle misure più importanti dell’ultima “manovrina” approvata all’Ars. Cinque milioni di euro destinati a finanziare uno dei capitoli di spesa del ddl approvato nel 2021 e relativo alla lotta alla povertà. Una proposta alla quale se ne potrebbero aggiungere altre, compatibilmente con le risorse a disposizione della Regione Siciliana. Argomento di cui si è parlato questa mattina in una conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans. Presenti il governatore Renato Schifani; il primo firmatario del disegno di legge, ovvero il deputato regionale di Forza Italia Nicola D’Agostino e il responsabile della comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo.
D’Agostino: “Rifinanziata legge sulla lotta alla povertà”
Il problema povertà: l’allarme sui nuovi indigenti
A dare una prima misura sull’impatto del fenomeno sono state le domande presentate al bando per accedere ai fondi del reddito di povertà. Sono oltre 91.000 le richieste pervenute agli uffici della Regione. Fatto che ha costretto il Governo a rifinanziare la misura per coprire tutta la platea presente. Ma l’era post covid e l’inflazione galoppante aprono ad un impoverimento di quello che una volta era il cetio medio. Un rischio di cui parla Emiliano Abramo della comunità di Sant’Egidio. “C’è un rischio povertà che interessa il 38% dei siciliani. Siamo la seconda regione più povera in Europa. Ci vuole una riflessione e l’interlocutore primario sono le istituzioni. E’ una legge che ha attraverso due governi regionali. Le condizioni cambiano e bisogna aiutare chi già opera in Sicilia a fare meglio“.
Schifani e i prossimi provvedimenti
La domanda è: cosa si potrà fare in futuro per arginare il problema? Un tema complesso richiede risposte complesse. Ma i primi quesiti potrebbero avere una soluzione a breve, come annunciato in conferenza stampa dal presidente della Regione Renato Schifani. “Abbiamo rifinanziato questa legge con convinzione. C’è stata condivisione da parte di tutti i partiti. Ci siamo impegnati in aula, su un intervento del deputato Cracolici, per lavorare sugli altri punti della legge, ovvero l’accoglienza e le iniziative socio-educative. Non escludo che possa avvenire anche in prossime variazioni di bilancio“.
La tirata di orecchie alla burocrazia
Poi, il governatore non ha mancato di tirare le orecchie alla burocrazia regionale, ancora troppo lenta in alcune risposte. “In realtà avevamo provato già prima a rifinanziare la legge. Avevamo stanziato qualche milione per lo stesso fine ad inizio legislatura, ma il centro di spesa dell’assessorato non è riuscito ad effettuare il bando. Adesso siamo partiti con il piede giusto, intervenendo su un metodo già collaudato. Mi erano giunte notizie su possibili ritardi. Io non voglio fare la guerra alla burocrazia. Ho intimato agli uffici di fare subito. Questa è priorità assoluta. Purtroppo il presidente si deve occupare anche di questo. Lo faccio anche se a volte mi capita di andare oltre il mio ruolo. E lo continueremo a fare senza guardare in faccia nessuno“.