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quindicesimo posto nazionale

Clas­si­fi­ca ICi­ty Rank 2022, La­gal­la: “Palermo fra le città più digitalizzate d’Italia”

martedì 29 Novembre 2022

Usciti i dati della ricerca ICi­ty Rank 2022 di FPA sul­la di­gi­ta­liz­za­zio­ne dei co­mu­ni ca­po­luo­go pre­sen­ta­ta a FO­RUM PA Cit­tà. Pa­ler­mo è risultata fra le Cit­tà più di­gi­ta­liz­za­te d’I­ta­lia, col­lo­can­do­si al quin­di­ce­si­mo po­sto nazionale e si conferma al vertice tra le città del Mezzogiorno che continuano a sviluppare un’importante crescita nel processo di digitalizzazione dei servizi.

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, commentando la classifica ICity Rank 2022, “Secondo ICity Rank 2022, la ricerca di FPA sulla digitalizzazione dei comuni capoluogo presentata a Forum PA Città, Palermo è fra le Città più digitalizzate d’Italia, collocandosi al quindicesimo posto insieme a Verona, dopo Brescia e Venezia. Rispetto allo scorso anno abbiamo, però, perso tre posizioni, ma il lavoro di questa Amministrazione va verso una maggiore spinta al processo di digitalizzazione e al trasferimento tecnologico per supportare le imprese del territorio e migliorare i servizi al cittadino. Abbiamo numerosi progetti in campo per fare di Palermo una smart city e provare a scalare questa classifica migliorando ulteriormente la nostra posizione”.

I RISULTATI DEL ICi­ty Rank 2022

La classifica dei Comuni più digitali d’Italia nel 2022 vede confermarsi in vetta Firenze, seguita al secondo posto da Milano, e al terzo da un gruppo di città a pari merito: Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma Capitale e Trento. Sono queste le posizioni di testa di ICity Rank 2022, la ricerca di FPA, società del gruppo DIGITAL360, presentata questa mattina a FORUM PA Città, che stila la graduatoria dei 108 Comuni Capoluogo sulla base dell’indice di trasformazione digitale, ottenuto come media aritmetica di otto indici settoriali, che sintetizzano 35 indicatori basati su 150 variabili: servizi online, canali social, piattaforme abilitanti, open data, apertura, WiFi pubblico, app municipali e IoT.

Tra i comuni digitali, ben 10 sono capoluoghi metropolitani (su 14 complessivi), quasi tutti del Centro/Nord, a testimonianza del permanere di un certo ritardo del Mezzogiorno e delle realtà più piccole nonostante si evidenzi una tendenza al recupero.

Scorrendo la graduatoria, alla nona posizione troviamo l’ex aequo di Cagliari Genova, all’11esima Parma e Torino, alla 13esima Brescia e Venezia, alla 15esima Palermo, Prato, Reggio-Emilia, Rimini e Verona, alla 20esima Bari, Cesena e Pisa, alla 23esima Padova, alla 24esima LecceSiena e Vicenza. Tutte queste, insieme ai comuni sul podio, compongono il gruppo delle 26 città “digitali“, capaci di utilizzare in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie. Altre 75 sono invece in una fase intermedia nel percorso di crescita digitale e 7 in fondo classifica, a livello critico con indice inferiore a 30 (RietiAvellinoBeneventoFoggiaAgrigentoEnna e all’ultimo posto Isernia). Tra i comuni digitali, ben 10 sono capoluoghi metropolitani (su 14 complessivi), quasi tutti del Centro/Nord, a testimonianza del permanere di un certo ritardo del Mezzogiorno e delle realtà più piccole nonostante si evidenzi una tendenza al recupero.

A livello generale, infatti, si assiste a una decisa accelerazione nel livello medio di digitalizzazione e a un riequilibrio che ha portato ad accorciare le distanze dal vertice anche da parte di diverse realtà tra le città del Sud e i centri più piccoli. Cagliari, Palermo e Bari si confermano al vertice tra le città del Mezzogiorno. Dopo Lecce, anche MessinaNapoli e Pescara sono ormai vicine all’ingresso tra le città digitali.

“Nel 2022 abbiamo assistito ad una forte accelerazione digitale delle città italiane, da un lato grazie al consolidamento delle piattaforme abilitanti come Spid, PagoPA, AppIO, dall’altro al supporto finanziario e operativo centralecommenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -. Molte città si sono avvicinate al modello che per anni è stato di poche realtà innovative e oggi la grande maggioranza dei capoluoghi è a buon punto nel percorso di digitalizzazione. Si può considerare conclusa con successo una prima fase, ma se ne apre una nuova, in cui è necessario stimolare la fruizione effettiva dei servizi online dei cittadini, rendere i social e le app veri strumenti di partecipazione alle decisioni, utilizzare le tecnologie per creare strumenti integrati di monitoraggio”.

“Oggi risulta sempre più chiaro il ruolo delle città come veri e propri laboratori di sperimentazione e di attuazione delle strategie per la trasformazione digitaledice Raffaello Balocco, CEO di DIGITAL360 -. Se l’anno passato è stato importante per la crescita digitale dei Comuni italiani, il 2023 lo sarà ancora di più per lo stimolo che verrà dal PNRR ai processi avviati. Per affrontare la nuova fase di evoluzione, sarà importante la capacità di traino delle città più innovative, il supporto e coordinamento delle agenzie nazionali e lo scambio di esperienze tra le amministrazioni e le imprese”.

La copertura di servizi online è passata dal 41% nel 2019 all’82% nel 2022 (con ben 75 amministrazioni che hanno attivato on line almeno 8 servizi sui 10 monitorati), quelli accessibili tramite Spid sono saliti dal 39% del 2020 al 71% del 2022 e il flusso di transazioni tramite PagoPA è raddoppiato rispetto allo scorso anno. Il “grado di copertura” delle APP in un anno è salito dal 57% al 66%; l’indice sintetico di attivazione dei social è passato dall’86% all’88%; le amministrazioni che pubblicano Opendata sono passate da 64 a 69; quelle con reti WiFi pubbliche da 104 a 105.

 

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