Si apre un nuovo caso sulla convenzione sottoscritta fra il Comune e la Palermo FC per l’utilizzo dello stadio Renzo Barbera. A sollevarlo sono gli esponenti del centrosinistra Ugo Forello (Oso), Mariangela Di Gangi (PD) e Carmelo Miceli (Gruppo Misto) all’indomani dell’audizione, tenutasi in Commissione Bilancio, relativa al rinnovo sull’atto di gestione dell’impianto di viale del Fante rinnovato dalla Giunta di Roberto Lagalla a giugno 2025.
Un confronto con gli uffici al quale erano presenti il Capo Area del Controllo Analogo Roberto Pulizzi, il ragioniere generale Bohuslav Basile, il Capo Area Ferdinando Ania e e il segretario generale Raimondo Liotta. Assente, seppur convocato, il direttore generale Eugenio Ceglia. A costituire motivo del contendere, in particolare, è l’aggiunta alla convenzione dell’articolo 29. Una previsione che, secondo i tre esponenti del centrosinistra, rappresenta un supplemento che “modifica sostanzialmente la natura del rapporto tra Comune e società” e che doveva passare “necessariamente dal Consiglio Comunale“. A tal proposito, secondo gli esponenti di minoranza, “aver aggirato questo passaggio espone l’atto al rischio concreto di annullamento“.
La modifica alla convenzione: l’articolo 29
Una ricostruzione che gli esponenti delle opposizioni basano sul parere dato dal ragioniere generale Bohuslav Basile sul rinnovo dell’attuale convenzione votato a giugno 2025 dalla Giunta Comunale. Documento nel quale, seppur concedendo il disco verde all’atto, il dirigente contabile critica la scelta di aggiungere al testo base l’articolo 29, ovvero il richiamo alla normativa sull’ammodernamento degli impianti sportivi.
Secondo Basile, “l’integrazione del testo della vigente Convenzione con l’introduzione delle previsioni contenute nell’art. 29, oltre a risultare ultronea, poiché costituisce un mero richiamo alla normativa applicabile ai casi di ammodernamento e/o costruzione di impianti sportivi, segnatamente il D.lgs. n. 36 del 31.03.2023 e l’art. 4 del D.lgs. 38/2021, possa essere interpretata con la costituzione di profili di novazione del rapporto ed incidere sull’effettiva sussumibilità di tutta l’iniziativa amministrativa nell’ambito dell’istituto giuridico del “rinnovo”, che come noto presuppone la mera prosecuzione di un rapporto giuridico preesistente agli stessi patti e condizioni originarie“.
Forello (Oso), Di Gangi (PD) e Miceli (Misto): “Rischio annullamento”
Parole richiamati dagli esponenti delle opposizioni Ugo Forello, Mariangela Di Gangi e Carmelo Miceli. “Siamo passati dalla promessa di una “Nuova Manchester” a un pasticcio burocratico che rischia di paralizzare il futuro del nuovo stadio, delle attività e servizi ad esso connessi e il rapporto con la Palermo FC. La gestione della Giunta Lagalla sullo Stadio Renzo Barbera si sta rivelando un fallimento su tutta la linea: l’ambizioso progetto di una concessione novantennale per il nuovo stadio è naufragato, sostituito in fretta e furia da un rinnovo di soli sei anni che, oltre ad essere un ripiego al ribasso, presenta gravi vizi di legittimità“.
“Quello che l’Amministrazione chiama “rinnovo” è in realtà una maschera per nascondere una nuova e lacunosa concessione a tutti gli effetti. Con l’inserimento del nuovo articolo 29, si modifica sostanzialmente la natura del rapporto tra Comune e Società, concedendo facoltà di intervento sull’impianto non previste nel 2020. Una modifica così sostanziale non può essere approvata dalla Giunta, ma deve passare necessariamente dal Consiglio Comunale. aver aggirato questo passaggio espone l’atto al rischio concreto di annullamento“.
“La montagna ha partorito un topolino – aggiungono -. Il sindaco Lagalla, messo alle strette dai propri errori procedurali che hanno affossato il progetto originale, ha scelto la via della scorciatoia. Ma pretendere il rispetto delle regole non è fare allarmismo: è l’unico modo per tutelare la Città e la squadra. Palermo non può tollerare che il futuro dello stadio si riduca a un atto fragile, giuridicamente debole e privo di visione. O si fa una concessione seria e solida, o si sta solo rimandando il problema, col rischio di un danno enorme“.
La replica del sindaco Roberto Lagalla
Non si fa attendere la risposta del sindaco Roberto Lagalla. In una nota, il primo cittadino spiega la ratio della delibera votata a giugno. “Spiace deludere i consiglieri di opposizione, ma l’articolo 29 che chiamano in causa non modifica in alcun modo la sostanza della convenzione. Si tratta di una clausola di natura programmatica, che richiama una norma nazionale già esistente – il Decreto legislativo del 28 febbraio 2021 – la quale prevede la stipula di convenzioni con enti sportivi, nel rispetto del decreto stesso. Non c’è alcuna alterazione del rapporto tra Comune e società e nessun elemento che possa minare la legittimità dell’atto“.
“Nel testo del rinnovo, l’articolo 29 si limita inoltre a riconoscere la facoltà per il Palermo FC di presentare un progetto di fattibilità tecnico-economica finalizzato all’ammodernamento del Barbera – chiarisce Roberto Lagalla -. Ma è bene chiarire che questa possibilità esisterebbe comunque, con o senza quell’articolo: nulla cambia né nella sostanza della concessione né nei diritti della società di avanzare una proposta per una gestione pluriennale dell’impianto. Ancora una volta, quindi, alcuni consiglieri di opposizione hanno perso l’occasione per offrire un contributo costruttivo alla città, preferendo alimentare polemiche prive di fondamento. Questo non fermerà il percorso avviato dal Comune insieme al Palermo FC: il nostro obiettivo resta quello di garantire al Barbera un futuro all’altezza della città e dei suoi tifosi“.




