Tania Pontrelli e Luca Tantino del Direttivo regionale di Diventerà Bellissima sull’istanza per il contributo regionale da Covid-19, che il Comune di Palermo ancora non avrebbe presentato.
«Più che una nota in senso stretto, questa vuole essere una comunicazione di servizio a beneficio di quanti in queste ore ci stanno chiedendo il motivo per cui 93 Comuni siciliani non abbiano ancora inviato l’atto di adesione all’Assessorato delle Autonomie locali per poter disporre della prima tranche dei fondi destinati alle derrate alimentari e messi a disposizione dalla Regione per far fronte alle prime necessità di tanti cittadini siciliani colpiti pesantemente dalle restrizioni legate al contenimento del contagio da Covid-19.
Cento milioni (questo è l’ammontare dell’intero importo stanziato dall’esecutivo Musumeci) sono un provvedimento robusto che non trova pari da altre parti in Italia. E già un primo 30% è immediatamente disponibile per i Comuni che hanno inviato l’atto di adesione. Ciò che spiace constatare invece, è che tra i 93 “ritardatari” vi sia anche il Comune di Palermo, beneficiario di una quota pari a più di 13 milioni di euro.
E ancor di più spiace apprendere la motivazione per la quale il Comune di Palermo non abbia ancora aderito alla richiesta della prima tranche. Secondo fonti comunali, infatti, “i fondi sono ancora in fase di regolamentazione da parte della Regione perché oggetto della legge finanziaria tutt’ora in discussione e pertanto anche se parecchi Comuni hanno firmato l’accordo, non hanno potuto spendere un euro per assenza della normativa di riferimento”.
Bene, riteniamo opportuno e doveroso per completezza di informazione, precisare che la Regione non ha alcunché da regolamentare circa l’utilizzo dei fondi regionali. E’ vero, semmai, che è in discussione al Parlamento regionale la possibilità che il 70 per cento dei medesimi fondi possa essere utilizzato, oltre che per l’acquisto di derrate alimentari, anche per il pagamento di affitti e utenze, ma ciò non vincola in alcun modo l’utilizzo dei fondi emergenziali da parte dei Comuni.
Ciò si evince chiaramente, inoltre, dal contenuto di due circolari diramate dall’assessorato delle Autonomie locali (la n. 12 e la n. 13) con cui viene dettagliato l’iter amministrativo che i Sindaci e le giunte comunali in genere devono seguire per inserire in bilancio le somme destinate ai singoli Comuni. Circolari diramate proprio per chiarire talune perplessità che anche l’ANCI Sicilia aveva sollevato. La Municipalità di Palermo certamente conosce tali circolari e può dare tranquillamente avvio all’iter burocratico e amministrativo per l’utilizzo delle somme spettanti, soprattutto in considerazione (come gli stessi uffici ammettono) che i fondi nazionali finora utilizzati per Palermo, basteranno ancora per alcune settimane. Ci piace pensare che in questa fase di grave incertezza economica per le famiglie palermitane, le Istituzioni tutte collaborino responsabilmente nell’interesse primario dei numerosi nuclei familiari cui le misure emergenziali sono rivolte».
Lo dichiarano