La clinica Villa Maria Eleonora riapre dopo la sanificazione della struttura, senza pazienti ricoverati, dopo i 35 casi di contagio da Covid-19. Tra medici, infermieri e pazienti sono ufficialmente 35 i contagiati. Ma prima della chiusura si attendeva il risultato di numerosi tamponi.
Da giorni due infermieri e un operatore socio assistenziale che lavorano nella clinica sono stati trasferiti in isolamento nell’albergo San Paolo Palace di Palermo. Sono tutti e tre positivi. Qualcuno è risultato positivo al secondo tampone, come nel caso di una delle infermiere rimaste 72 ore di fila in clinica quando è scoppiato il focolaio. Dopo l’esito del tampone ha dovuto lasciare la casa dove abita con il marito e due figli piccoli e trasferirsi nell’albergo Covid.
Intanto ad Altofonte arriva un secondo caso di coronavirus. Si tratta di un’infermeria impiegata proprio a Villa Maria Eleonora. L’infermiera, che si trova in buone condizioni di salute, si trova in quarantena, insieme a marito e figlia che comunque sono risultati negativi al tampone.
Ma ad oggi i positivi al coronavirus sui totali campioni effettuati quanti sono? Abbiamo provato a chiederlo agli uffici di Villa Maria Eleonora che ci ha indirizzati all’Asp di Palermo. Ma l’azienda sanitaria provinciale attraverso una mail ufficiale ci ha così risposto: “Villa Maria Eleonora è una struttura privata: rivolgiti a loro per notizie relative alla stessa”.
Perché tanto silenzio da parte della clinica privata? Bocche cucite da parte del direttore sanitario Aldo Panci. Ed è calato anche un velo di omertà da parte di tutti i dipendenti della struttura che forse per paura di perdere il lavoro non aprono bocca in merito alla vicenda.
Nel frattempo la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di atti relativi sulla vicenda della clinica Villa Maria Eleonora, la struttura in cui sono stati riscontrati 35 casi di coronavirus. Si tratta di accertamenti finalizzati a capire se ci siano estremi di reato. Allo stato non è stata ipotizzata una accusa. Titolare del fascicolo è il procuratore aggiunto Ennio Petrigni.
Al vaglio dei pm c’è la relazione dei carabinieri del Nas. Scopo degli accertamenti è verificare se siano stati osservati i protocolli di sicurezza disposti per evitare la diffusione del contagio.