Dopo l’ultimo tragico episodio avvenuto al Pagliarelli di Palermo dichiarano i copresidenti avv. Annalinda Cordaro e Avv Marco Traina:“non possiamo più aspettare, il garante comunale è diventata una priorità.”
Il comitato Esistono i Diritti transpartito, impegnato da oltre due anni per la battaglia che prevede la costituzione del Garante Comunale per i diritti delle persone detenute, decide di lanciare l’ennesimo appello a tutto il Consiglio Comunale ed in particolare al Presidente Totò Orlando:
“Noi donne e uomini diversi per storia, cultura e orientamento politico, chiediamo con forza al Consiglio Comunale di Palermo l’istituzione di un Garante per i detenuti per la città metropolitana di Palermo.
A partire dallo scorso marzo i detenuti sono stati costretti a vivere in uno stato di isolamento che si è andato a sommare a quello di per sé prodotto dalla carcerazione.
Il carcere è un luogo dove purtroppo si vive affollati, dove è complicatissimo mantenere le distanze, dove le condizioni igienico-sanitarie non sono sempre ottimali.
Il carcere è di per sé un luogo capace di acuire i rischi per la salute.
Molto spesso i luoghi di detenzione sono privativi non solo della libertà personale delle persone recluse ma anche di un’altra serie di diritti soggettivi che si vogliono preservare e tutelare.
L’art. 27 della Costituzione prevede che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Occorre trovare una nuova spinta per evitare che il dettato Costituzionale non resti solo un auspicio, come purtroppo da tempo pare essere.
Il Garante per le persone detenute volge lo sguardo alle condizioni detentive perché non venga mai meno la dignità della persona né il rispetto del dettato costituzionale.
Egli compie azioni di osservazione, monitoraggio e segnalazioni sulle condizioni di vita in questi luoghi e, se necessario, sollecita un intervento da parte delle istituzioni competenti.
Il suo ruolo è di garanzia, osservazione e dialogo rispetto alla salvaguardia di diritti e comportamenti conformi alla legge.
Affiancare alle figure del Garante Nazionale e del Garante Regionale per le persone detenute anche quella dei Garanti Comunali significa creare un prezioso anello di congiunzione tra le realtà di privazione locali della libertà, in particolare il carcere, e la città. In Italia sono già almeno 55 i Comuni dove tale figura è prevista.
Nell’area della città metropolitana di Palermo si trovano ben 4 Istituti penitenziari.
Nel periodo storico che stiamo vivendo, le carceri DEVONO avere l’attenzione necessaria, anche in vista della vicinissima campagna di vaccinazione al loro interno.
Noi donne e uomini diversi per storia, cultura e orientamento politico, chiediamo con forza al Consiglio Comunale di Palermo l’istituzione di un Garante per i detenuti per la città metropolitana di Palermo.”
Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (COA) e la camera penale di Palermo hanno deciso di sostenere questa battaglia con due significative delibere sul medesimo punto”.