“I controlli non sono semplici soprattutto per quanto riguarda la mascherina all’aperto. Noi ne facciamo circa 2000 al giorno. E’ evidente che in una provincia come quella di Palermo la violazione dell’obbligo di indossare la mascherina può essere talmente diffusa che è difficile intervenire“. Lo ha detto il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, a proposito dell’entrata in vigore da domani della zona gialla in Sicilia, conversando con i giornalisti a margine delle celebrazioni in ricordo dell’imprenditore Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto di 30 anni fa.
“Nei luoghi in cui si realizza più probabilmente l’affollamento – ha proseguito il prefetto – le forze dell’ordine sono presenti. Manteniamo in piedi la stessa forza in servizio anche in considerazione della presenze turistiche, facendo particolare attenzione, oltre che alla zona gialla, ai controlli di sicurezza nella attività di balneazione“.
“Ma – ha aggiunto – non è semplice riuscire a orientare le persone“. Spiega inoltre il prefetto: “vengono intensificati i controlli in funzione della progressione dei provvedimenti e abbiamo cercato di organizzare al meglio il personale sapendo che o le persone si convincono a rispettare le norme o noi non possiamo stare dietro a tutti. Di certo, le forze dell’ordine sono presenti nei luoghi più affollati. Noi sanzioniamo ma dobbiamo evitare che si crei l’affollamento“.
Dall’inizio della pandemia, ha rivelato il prefetto, sono state controllate nel solo mese di agosto 50 mila persone, da inizio pandemia 500 mila e 20 mila locali. Circa 7000 le sanzioni amministrative (400 euro) inflitte.