Dai lavori in Commissione alla manovra quater. Intervistato da ilSicilia.it, il presidente della Commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici ha fatto il punto sulle attività svolte tra le mura di Palazzo dei Normanni.
Questa mattina, infatti, si è svolta un’audizione in merito alle procedure amministrative e prevenzione dei rischi corruttivi per quanto concerne l’Asp di Palermo. “C’è un problema di procedure. Un tema che favorisce il sistema corruttivo“. Ha spiegato il deputato del Partito Democratico che ha aggiunto: “Ci sono dei buchi organizzativi, dei fattori di alto rischio per la discrezionalità e l’attività anche di natura corruttiva. Il problema di fondo è che non esistono linee guida da parte dell’assessorato alla Salute per le aziende sanitarie e ognuna si è data un proprio modello di comportamento. Lì si annidano tutte una serie di procedute“.
Spazio, poi, ai lavori d’aula. Oggi a Sala d’Ercole il via alla discussione generale della manovra quater. Una variazione di bilancio da circa 240 milioni di euro e composta da 54 articoli. Oggetto della discordia in questi giorni sono gli interventi territoriali. Uno schema non condiviso da PD e M5S, che in tal senso, la scorsa settimana, hanno abbandonato la seduta in II Commissione Bilancio, nel corso della votazione. Tra i presenti, in quanto componente, lo stesso Cracolici: “Questo governo pensa di frammentare la spesa per costruirsi un consenso con i singoli deputati e non costruire una proposta che parli ai bisogni dei siciliani. Abbiamo contributi senza una visione e senza una visione del sistema“. Sul tema è intervenuto anche in aula, sfidando la maggioranza sui numeri e annunciando che proporrà il voto segreto su tutta la variazione, a discapito anche di norme di buon senso, come gli Asacom o i disabili.
“L’assessore Dagnino – ha spiegato il deputato dem – ha assunto questa furbizia di usare le variazioni di bilancio per fare delle vere e proprie manovre che solitamente si fanno in occasione delle leggi finanziarie. Si tratta, inoltre, di norme che non troveranno attuazione nel corso del 2025 perché ci sono anche dei tempi tecnici. Questa furbizia sta creando un sistema per il quale si vantano di aver coperto il disavanzo, ma che in realtà si copre perché non riescono a spendere i soldi programmati. Un deficit della gestione contabile della Regione e non una capacità di dare effettività a maggiori entrate“.