La loro avventura in Amat era partita il 15 maggio 2022. Quel giorno, gli ex lavoratori SiviBus iniziavano il loro percorso all’interno dell’officina di via Roccazzo. Oltre due anni nei quali hanno dato il proprio contributo ad un’azienda fiaccata da un’atavica carenza di personale. Ma una volta concluso il periodo del contratto a tempo determinato, per loro è iniziato il calvario. Dal 21 marzo 2024, gli ormai ex meccanici della società Partecipata del Comune hanno atteso invano una chiamata per ricevere un contratto stabile. E oggi, a quasi dodici mesi di distanza da quel giorno che ha cambiato le loro vite, gli ex dipendenti lanciano un appello all’Amministrazione e alla società. Un invito a non dimenticarli. A non far cadere nel vuoto tutta l’esperienza maturata sul campo.
La lettera degli ex meccanici di Amat
Un pensiero che gli ex lavoratori interinali di Amat hanno affidato ad una lettera aperta destinata a tutti i soggetti istituzionali. Un testo nel quale gli ex dipendenti raccontano il loro disagio e la loro paura per il futuro. “Ci troviamo in una situazione di grave disagio economico e sociale a causa della mancata stabilizzazione dopo quasi due anni di servizio presso l’azienda Amat Palermo, dove abbiamo operato con dedizione e professionalità come operatori di manutenzione“.
“Nonostante la nostra esperienza e il fabbisogno aziendale – aggiungono -, alla scadenza del contratto non è stata prevista alcuna forma di stabilizzazione. Mentre un concorso per meccanici con le nostre stesse qualifiche è stato indetto mentre eravamo in servizio, Amat ha contemporaneamente trasferito autisti con meno di due anni e mezzo di servizio a mansioni di manutenzione, in apparente difformità rispetto alle normative vigenti. Inoltre, dopo il recente fallimento del concorso per 100 autisti, Amat ha affidato la selezione di 30 nuovi autisti a un’agenzia interinale, scegliendo di avvalersi nuovamente di personale esterno invece di riconfermare lavoratori già formati e qualificati“.
“Nessuno ci ha dato ascolto”
L’ultimo tentativo di potenziare i ranghi dell’officina risale alla fine dell’estate 2024, quando l’azienda di via Roccazzo ha concluso alcune procedure concorsuali. Fra questi rientra il bando con il quale si autorizzava l’ingresso di 23 apprendisti da inserire all’interno dell’officina di via Roccazzo. E nel frattempo, per gli ex lavoratori interinali, continuava una lunga attesa senza risposte.
“A oggi, nessuna istituzione ci ha dato ascolto, nonostante i nostri ripetuti tentativi di interlocuzione tramite PEC e richieste ufficiali. Questa scelta da parte di Amat e delle istituzioni locali rappresenta un grave danno sociale ed economico, oltre che una violazione del diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione Italiana, che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione dei lavoratori alla vita economica e sociale del Paese. Chiediamo giustizia e tutele“, concludono gli ex lavoratori dell’Amat.